mercoledì 17 ottobre 2018

Crimea, bombe e sparatorie al Politecnico di Kerch: 13 morti e 50 feriti. ‘Autore uno studente, si è ucciso’. Mosca: ‘Terrorismo’

Uomini armati e mascherati, spari sugli studenti, una forte esplosione, forse due, forse quattro. Sono i primi elementi per la ricostruzione dell’attacco al Politecnico di Kerch, città sul lembo orientale della Crimea. Al momento si contano 13 morti e circa 70 feriti, la maggior parte dei quali sono adolescenti. Per il Cremlino l’ipotesi è quella di un atto di terrorismo.


Le informazioni su quanto avvenuto sono ancora frammentarie. Quello che è noto per il momento è che tra le altre cose un ordignoè esploso nella mensa del Politecnico e conteneva elementi metallici. C’erano uomini “mascherati e armati di mitra“, raccontano alcuni testimoni oculari, usciti dai bagni nel momento dell’esplosione. “Ce n’erano veramente tanti, ma non posso dire quanti”, ha detto uno dei presenti. Uno studente dell’istituto ha aggiunto che a “sparare agli studenti” era “un viso familiare”, “sembra sia uno dei nostri compagni“. La principale agenzia di stampa russa, la Tass, riferisce che oltre 200 militari del distretto militare del sud e circa 10 mezzi pesanti sono stati inviati a Kerch.

A Kerch di recente è stato inaugurato il ponte che unisce laRepubblica autonoma al Caucaso, evento al quale aveva partecipato anche il presidente russo Vladimir Putin. Un fatto simbolico che rappresenta l’effetto pratico dell’annessione della Crimea alla Russia, avvenuta nel 2014 dopo un referendum popolare, il cui esito tuttavia non è mai stato riconosciuto dalla comunità internazionale. Anzi, proprio l’azione di Mosca sulla Crimea è all’origine di gran parte delle sanzioni che l’UnioneEuropea e gli Stati Uniti hanno deciso nei confronti della Russia e ha provocato l’esclusione della Federazione dal G8, voluta dall’allora presidente Usa Barack Obama.

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