Vladimir Putin riceve Bashar al Assad a Sochi: "La lotta al terrorismo in Siria è vicina alla fine" - Rai News: "In Siria le operazioni militari contro i terroristi si stanno avvicinando alla fine, ora bisogna lavorare per una soluzione politica della crisi. E' quanto ha detto il presidente russo Vladimir Putin al presidente siriano Bashar Assad nell'incontro che hanno avuto ieri a Sochi, sul Mar Nero, secondo quanto riferito in una nota dal Cremlino.
"Credo che il problema del terrorismo sia universale - ha affermato Putin - molto deve essere fatto per raggiungere una vittoria completa sul terrorismo, ma, per quanto riguarda la nostra cooperazione nella contro i terroristi in Siria, l'operazione militare sta realmente arrivando alla conclusione".
Ora servono progressi politici
A questo punto, ha esortato il presidente russo rivolto ad Assad, "penso che la cosa principale sia di far avanzare il processo politico e sono contento di vedere la sua disponibilità a lavorare con chiunque voglio trovare soluzioni e stabilire la pace".
Assad: "Enormi successi ottenuti"
"Enormi successi sono stati raggiunti sia sul campo di battaglia che a livello politico - ha rivendicato dal canto suo il presidente siriano - Molte aree in Siria sono state liberate dai terroristi e i civili che erano stati costretti a lasciare quelle zone sono stati in grado di tornare". Secondo il presidente siriano, "bisogna ammettere che l'operazione ha reso possibile far avanzare il processo per un accordo politico in Siria".
A Sochi vertice con Turchia e Iran
Quindi, riferisce ancora la nota del Cremlino, Putin ha parlato del vertice che avrà domani a Sochi con i presidenti di Turchia e Iran, Recep Tayyip Erdogan e Hassan Rohani, con cui "avevamo un accordo per avere consultazioni aggiuntive con lei (Assad) durante un incontro diretto".
Verso un nuovo assetto tra le potenze
"La questione principale riguarda il processo politico che sarà lanciato dopo che i terroristi saranno sconfitti", ha detto il presidente russo, anticipando i temi del summit di domani, dal quale "ci si aspetta che contribuisca a trovare una soluzione di lungo termine della crisi siriana".
Le basi russe in Siria? Sono lì per restare
Il vice presidente della Commissione Difesa del Consiglio della Federazione russa (il Senato russo), Franz Klintsevich, ha ricordato che alla fine delle operazioni anti-terrorismo, in Siria rimarranno le basi militari russe, ma sara' ridotto il numero di truppe e delle forze di aviazione presenti nel paese. "Come prevedono gli accordi precedentemente firmati, le basi militari del Russia sul territorio della Siria rimaranno e proprio questo intendeva il presidente Assad, quando ha parlato di garanzie di non interferenza e di stabilita' nel paese", ha dichiarato il senatore, commentando i risultati dei colloqui avuti ieri a Sochi tra il presidente russo Vladimir Putin e il leader di Damasco. "Il numero di forze e mezzi russi sara' determinato in base alla situazione. - ha aggiunto Klintsevich - Si tratta di una decisione che verra' presa dalla leadership del paese, ma non vi e' dubbio che le nostre forze e mezzi rimaranno e forniranno sostegno in caso di possibili focolai locali di tensione". A detta del senatore, "una campagna militare intensa in Siria non ci sara', perche' entro fine anno questo problema saro' risolto". Klintsevich ha poi riferito che nelle basi militari russe "e' in pieno svolgimento la costruzione di infrastrutture per i militari in servizio e per le loro famiglie, tra cui scuole e asili". "Questo e' un segno importante, perche' testimonia la fine della guerra", ha concluso."
"Credo che il problema del terrorismo sia universale - ha affermato Putin - molto deve essere fatto per raggiungere una vittoria completa sul terrorismo, ma, per quanto riguarda la nostra cooperazione nella contro i terroristi in Siria, l'operazione militare sta realmente arrivando alla conclusione".
Ora servono progressi politici
A questo punto, ha esortato il presidente russo rivolto ad Assad, "penso che la cosa principale sia di far avanzare il processo politico e sono contento di vedere la sua disponibilità a lavorare con chiunque voglio trovare soluzioni e stabilire la pace".
Assad: "Enormi successi ottenuti"
"Enormi successi sono stati raggiunti sia sul campo di battaglia che a livello politico - ha rivendicato dal canto suo il presidente siriano - Molte aree in Siria sono state liberate dai terroristi e i civili che erano stati costretti a lasciare quelle zone sono stati in grado di tornare". Secondo il presidente siriano, "bisogna ammettere che l'operazione ha reso possibile far avanzare il processo per un accordo politico in Siria".
A Sochi vertice con Turchia e Iran
Quindi, riferisce ancora la nota del Cremlino, Putin ha parlato del vertice che avrà domani a Sochi con i presidenti di Turchia e Iran, Recep Tayyip Erdogan e Hassan Rohani, con cui "avevamo un accordo per avere consultazioni aggiuntive con lei (Assad) durante un incontro diretto".
Verso un nuovo assetto tra le potenze
"La questione principale riguarda il processo politico che sarà lanciato dopo che i terroristi saranno sconfitti", ha detto il presidente russo, anticipando i temi del summit di domani, dal quale "ci si aspetta che contribuisca a trovare una soluzione di lungo termine della crisi siriana".
Le basi russe in Siria? Sono lì per restare
Il vice presidente della Commissione Difesa del Consiglio della Federazione russa (il Senato russo), Franz Klintsevich, ha ricordato che alla fine delle operazioni anti-terrorismo, in Siria rimarranno le basi militari russe, ma sara' ridotto il numero di truppe e delle forze di aviazione presenti nel paese. "Come prevedono gli accordi precedentemente firmati, le basi militari del Russia sul territorio della Siria rimaranno e proprio questo intendeva il presidente Assad, quando ha parlato di garanzie di non interferenza e di stabilita' nel paese", ha dichiarato il senatore, commentando i risultati dei colloqui avuti ieri a Sochi tra il presidente russo Vladimir Putin e il leader di Damasco. "Il numero di forze e mezzi russi sara' determinato in base alla situazione. - ha aggiunto Klintsevich - Si tratta di una decisione che verra' presa dalla leadership del paese, ma non vi e' dubbio che le nostre forze e mezzi rimaranno e forniranno sostegno in caso di possibili focolai locali di tensione". A detta del senatore, "una campagna militare intensa in Siria non ci sara', perche' entro fine anno questo problema saro' risolto". Klintsevich ha poi riferito che nelle basi militari russe "e' in pieno svolgimento la costruzione di infrastrutture per i militari in servizio e per le loro famiglie, tra cui scuole e asili". "Questo e' un segno importante, perche' testimonia la fine della guerra", ha concluso."
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