lunedì 6 novembre 2017

Trump in Giappone, nasce un nuovo concetto strategico - Repubblica.it

Trump in Giappone, nasce un nuovo concetto strategico - Repubblica.it: "TOKYO – “È finita l’era della pazienza strategica”. Così Donald Trump sulla Corea del Nord, alla vigilia del suo arrivo a Seul. Intesa con il padrone di casa, il premier Shinzo Abe, che sul modo di trattare Pyongyang è decisamente il più falco dell’area. E’ invece ai sudcoreani che il linguaggio bellicoso piace meno. Ma il presidente americano ha anticipato le critiche e ha risposto: “Alcuni dicono che il mio linguaggio è forte ma guardate cos’è successo col linguaggio debole degli ultimi 25 anni. Guardate dove siamo ora”. Ha incontrato familiari di giapponesi che furono rapiti da spie nordcoreane. Tragica storia, molto sentita in Giappone: la Corea del Nord in passato rapì dei cittadini giapponesi per usarli come istruttori di lingua delle sue spie. Alcuni potrebbero essere ancora vivi e detenuti a Pyongyang, Trump ha detto che l’America aiuterà Tokyo nei suoi tentativi di recuperarli.

Al Giappone però Trump non ha risparmiato accuse sul fronte dell’avanzo commerciale. Da ricordare che Trump quando era giovane cominciò a esternare sulle questioni di politica economica proprio all’epoca era il Giappone il Godzilla che distruggeva posti di lavoro americani.

Questi i principali risultati della visita:

1) Via libera a nuove forniture Usa di "scudi anti-missili" al Giappone. La cui efficacia però è limitata, secondo gli esperti. Possono proteggere obiettivi circoscritti come una base aerea o la sede del governo, non immense metropoli. Il sistema made in Usa che il Giappone installerà è del tipo Aegis per le navi, meno sofisticato del Thaad installato in Corea del Sud. Altre tecnologie anti-missili sono fornite dall’americana Raytheon. In arrivo anche nuovi F-35.

2) Sul fronte commerciale il bilancio è un "pareggio" per Abe. Riesce a imporre a Trump il riconoscimento che il Giappone pur avendo un grosso attivo commerciale con gli Usa (68 miliardi) è però un generoso investitore che con 400 miliardi di investimenti crea 850.000 posti di lavoro in America. Non riesce invece a convincere Trump a rientrare nel trattato di libero scambio TPP. Il presidente americano polemizza perché qui si vendono poche auto made in Usa, Abe molto diplomaticamente gli fa capire che c’è qualche problema di qualità. (Ha ragione: Mercedes, Audi e Bmw qui se ne vedono).

3) Molti osservatori americani indicano in Abe un modello su come "gestire" Trump. Il premier nipponico è un po' il Macron asiatico, in questo senso: come il presidente francese (e a differenza della Merkel) non si è fatto condizionare dalle anomalie politiche, caratteriali, nonché dalla totale inesperienza del presidente americano e di tanta parte della sua squadra. Ha investito subito nella relazione bilaterale, occupando così uno spazio vuoto, e oggi ne ricava benefici con una relazione abbastanza privilegiata.

Nasce anche un nuovo concetto strategico: l’Indo-Pacifico. Ormai tutti i consiglieri di Trump parlano in questi termini. È Abe ad avere imposto l’obiettivo di un’alleanza tra le democrazie di Giappone Australia India per contenere la Cina. Tra i primi ad avere diffuso questo concetto va segnalato però l’autorevole studioso americano di geopolitica Robert Kaplan (“Asia’s Cauldron”). Le visite di Stato sono fatte anche di simboli: Trump ha stretto la mano all'imperatore ma non ha neppure accennato un inchino. La destra Usa aveva furiosamente criticato "l'umiliazione" di Obama che invece in una visita simile si era vistosamente inchinato."


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