La lite al capolinea e poi la tragedia Autista nei guai: «Omicidio stradale» - CorriereFiorentino.it: "L’ultimo che lo ha visto, mentre urlava di rabbia e batteva i pugni contro il finestrino dell’autobus, è stato un ragazzo che era a bordo dell’autobus numero 8 e che ha gridato al conducente di stare attento. Un attimo dopo quell’uomo era già morto. Travolto dall’autobus numero 8 diretto a Firenze, appena ripartito dal capolinea. Adesso in via Roma, la strada principale che attraversa Bagno a Ripoli, a ricordare la tragedia ci sono un cero acceso e un mazzo di fiori legato al palo.
Roberto Neri, 53 anni, è morto così giovedì pomeriggio alle 16, sotto casa sua. Abitava al primo piano della palazzina che si affaccia proprio sul capolinea del bus con il padre di 88 anni e Fiocco, un barboncino nero che tutti nella zona conoscono e amano. Da anni Roberto combatteva contro quegli autobus che a tutte le ore arrivano, si fermano sotto la finestra della sua camera da letto con il motore acceso e fanno tremare muri e finestre e soprattutto riempiono del gas di scarico le stanza della casa. Il copione era sempre lo stesso: lui scendeva di casa e protestava con gli autisti che lasciavano il motore acceso. Loro qualche volta si mostravano comprensivi, altre volte meno. Così volavano parole grosse, soprattutto quando lui aveva bevuto qualche bicchiere di troppo ed era particolarmente agguerrito.
La stessa scena, raccontano i residenti e i commercianti di via Roma ancora sconvolti per la tragedia, si è ripetuta giovedì pomeriggio quando Roberto, svegliato di soprassalto dall’arrivo del bus, è sceso di corsa da casa, ha iniziato a urlare contro il conducente che non voleva saperne di spegnere il motore ricevendo in risposta un’alzata di spalle. Nel momento in cui l’autobus è ripartito in direzione Firenze — per riprendere la marcia in quel tratto di strada stretta la manovra non è facile e spesso bisogna fare una retromarcia — Roberto l’ha inseguito, l’ha insultato e ha battuto i pugni contro il finestrino dal lato del conducente. A quel punto l’autobus ha travolto Roberto con la ruota e l’ha schiacciato senza lasciargli scampo. I testimoni raccontano che è morto sul colpo. Per estrarre il corpo schiacciato sotto la ruota sono dovuti intervenire i vigili del fuoco.
«Non ci siamo resi conto subito di quello che era accaduto — spiega Paolo Santedicola, titolare del negozio di articoli da regalo proprio sotto casa di Roberto — quando ci siamo avvicinati lo abbiamo riconosciuto dalle scarpe. Anche io ho protestato spesso contro il capolinea in questo punto della strada». «Sono anni che chiediamo che venga spostato — confermano alcune signore dentro il negozio di biancheria intima che affaccia proprio sull’incrocio dove c’è stato l’incidente — In piazza Croce c’è più spazio e i bus non darebbero fastidio a nessuno».
Sarà l’inchiesta dei vigili urbani di Bagno a Ripoli a ricostruire la dinamica dell’incidente. La pm Benedetta Foti per il momento ha aperto un fascicolo e ha indagato per omicidio stradale l’autista, un campano di 31 anni che giovedì dopo l’incidente è stato ricoverato in ospedale in stato di choc. La pm ieri pomeriggio ha acquisito i primi atti d’indagine della polizia municipale, guidata dal comandante Filippo Fusi — compresi i verbali dei testimoni che hanno assistito all’incidente — ha convalidato il sequestro dell’autobus e ha disposto l’autopsia che sarà eseguita lunedì all’istituto di medicina legale di Careggi.
Gli investigatori stanno cercando di capire come sia stato possibile che l’autista non si sia accorto di quell’uomo che stava continuando a protestare mentre il bus ripartiva, ma non si esclude che Roberto Neri possa essere stato colto da malore mentre batteva i pugni sui vetri del bus. In questo caso potrebbe anche essere riqualificato il reato per il quale il conducente è indagato."
Roberto Neri, 53 anni, è morto così giovedì pomeriggio alle 16, sotto casa sua. Abitava al primo piano della palazzina che si affaccia proprio sul capolinea del bus con il padre di 88 anni e Fiocco, un barboncino nero che tutti nella zona conoscono e amano. Da anni Roberto combatteva contro quegli autobus che a tutte le ore arrivano, si fermano sotto la finestra della sua camera da letto con il motore acceso e fanno tremare muri e finestre e soprattutto riempiono del gas di scarico le stanza della casa. Il copione era sempre lo stesso: lui scendeva di casa e protestava con gli autisti che lasciavano il motore acceso. Loro qualche volta si mostravano comprensivi, altre volte meno. Così volavano parole grosse, soprattutto quando lui aveva bevuto qualche bicchiere di troppo ed era particolarmente agguerrito.
La stessa scena, raccontano i residenti e i commercianti di via Roma ancora sconvolti per la tragedia, si è ripetuta giovedì pomeriggio quando Roberto, svegliato di soprassalto dall’arrivo del bus, è sceso di corsa da casa, ha iniziato a urlare contro il conducente che non voleva saperne di spegnere il motore ricevendo in risposta un’alzata di spalle. Nel momento in cui l’autobus è ripartito in direzione Firenze — per riprendere la marcia in quel tratto di strada stretta la manovra non è facile e spesso bisogna fare una retromarcia — Roberto l’ha inseguito, l’ha insultato e ha battuto i pugni contro il finestrino dal lato del conducente. A quel punto l’autobus ha travolto Roberto con la ruota e l’ha schiacciato senza lasciargli scampo. I testimoni raccontano che è morto sul colpo. Per estrarre il corpo schiacciato sotto la ruota sono dovuti intervenire i vigili del fuoco.
«Non ci siamo resi conto subito di quello che era accaduto — spiega Paolo Santedicola, titolare del negozio di articoli da regalo proprio sotto casa di Roberto — quando ci siamo avvicinati lo abbiamo riconosciuto dalle scarpe. Anche io ho protestato spesso contro il capolinea in questo punto della strada». «Sono anni che chiediamo che venga spostato — confermano alcune signore dentro il negozio di biancheria intima che affaccia proprio sull’incrocio dove c’è stato l’incidente — In piazza Croce c’è più spazio e i bus non darebbero fastidio a nessuno».
Sarà l’inchiesta dei vigili urbani di Bagno a Ripoli a ricostruire la dinamica dell’incidente. La pm Benedetta Foti per il momento ha aperto un fascicolo e ha indagato per omicidio stradale l’autista, un campano di 31 anni che giovedì dopo l’incidente è stato ricoverato in ospedale in stato di choc. La pm ieri pomeriggio ha acquisito i primi atti d’indagine della polizia municipale, guidata dal comandante Filippo Fusi — compresi i verbali dei testimoni che hanno assistito all’incidente — ha convalidato il sequestro dell’autobus e ha disposto l’autopsia che sarà eseguita lunedì all’istituto di medicina legale di Careggi.
Gli investigatori stanno cercando di capire come sia stato possibile che l’autista non si sia accorto di quell’uomo che stava continuando a protestare mentre il bus ripartiva, ma non si esclude che Roberto Neri possa essere stato colto da malore mentre batteva i pugni sui vetri del bus. In questo caso potrebbe anche essere riqualificato il reato per il quale il conducente è indagato."
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