Azioni concrete per l’equità sociale: "Il “pilastro europeo per i diritti sociali” è «un passo vitale e ulteriore verso un’economia sociale di mercato europea. Per questo apprezziamo il consenso di alto livello raggiunto con la sua proclamazione da parte di Parlamento, Consiglio e Commissione». È quanto si sostiene in una nota congiunta diffusa dai segretariati della Commissione degli episcopati della Comunità europea (Comece) e della Conferenza delle Chiese europee (Cec) a seguito della firma dell’importante documento, il “pilastro europeo per i diritti sociali”, avvenuta nei giorni scorsi a Göteborg a conclusione del «summit sociale per il lavoro e la crescita equi» che ha radunato in Svezia capi di stato e di governo dell’Ue, responsabili delle istituzioni europee e leader delle associazioni di categoria e sociali del vecchio continente.
Il “pilastro” stabilisce venti tra principi e diritti fondamentali per sostenere il buon funzionamento e l’equità dei mercati del lavoro e dei sistemi di protezione sociale. Principi e diritti che sono articolati in tre categorie: pari opportunità e accesso al mercato del lavoro; condizioni di lavoro eque; protezione e inclusione sociali. «Incoraggiamo l’Unione europea e i suoi stati membri a tradurre il documento in azioni concrete, coinvolgendo tutti i partner — comprese le organizzazioni ecclesiali e religiose — al fine di creare un mercato interno più radicato ed equo, per un’Europa più sociale e per il beneficio di tutti nell’Ue», scrivono nella nota Comece e Cec."
Il “pilastro” stabilisce venti tra principi e diritti fondamentali per sostenere il buon funzionamento e l’equità dei mercati del lavoro e dei sistemi di protezione sociale. Principi e diritti che sono articolati in tre categorie: pari opportunità e accesso al mercato del lavoro; condizioni di lavoro eque; protezione e inclusione sociali. «Incoraggiamo l’Unione europea e i suoi stati membri a tradurre il documento in azioni concrete, coinvolgendo tutti i partner — comprese le organizzazioni ecclesiali e religiose — al fine di creare un mercato interno più radicato ed equo, per un’Europa più sociale e per il beneficio di tutti nell’Ue», scrivono nella nota Comece e Cec."
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