lunedì 12 giugno 2017

Roma, il segreto della stanza murata di Villa Medici - La Stampa

Roma, il segreto della stanza murata di Villa Medici - La Stampa: "Uno dei gioielli rinascimentali di Roma, Villa Medici, sede, dal 1803, dell’Accademia di Francia, cela un segreto sul quale, dalla Seconda guerra mondiale fino ad oggi, nessuno avrebbe avuto ancora il coraggio di fare luce in modo completo e definitivo. Una stanza nei profondi sotterranei dell’edificio, affittata dal Banco di Roma, venne murata nel 1943, per motivi ancora oscuri. L’Accademia sostiene, tramite i suoi tecnici, che ciò avvenne per questioni di staticità, ma non ha mai voluto abbattere quel muro e ha ripetutamente respinto, dal 2009 al 2016, la proposta dell’archeologo francese Vincent Jolivet, direttore di ricerca presso il CNRS di Parigi, di compiervi un sondaggio. Naturale che sul contenuto di questo locale siano fioccate le ipotesi più varie e, tra le più interessanti, vi sono quelle che riguardano beni librari, o forse tesori, confiscati agli ebrei dalle autorità nazifasciste e dimenticati lì per settant’anni. Non a caso è intervenuta la Comunità ebraica di Roma. La richiesta di chi scrive circa il poter visitare il sito, ricevuta dall’Accademia il 20 maggio, non ha ricevuto risposta. Ad esprimere un giudizio imparziale sulla polemica divampata tra Jolivet e la prestigiosa istituzione francese abbiamo così chiamato un architetto specializzato in bunker con una certa esperienza anche in tema di tesori nascosti. 

Ma andiamo con ordine.  

 
Dai cunicoli romani al caveau della banca  
Villa Medici è situata sul punto più alto e panoramico della Città eterna: anticamente vi sorgevano i famosi Horti Luculliani, uno splendido complesso costruito dal console romano - e famoso ghiottone –contemporaneo di Pompeo. Dopo la morte di Lucullo, la villa ebbe numerosi e illustri proprietari, tra questi, il senatore Valerio Asiatico, che vi si suicidò nel 47 d.C. e l’imperatrice Messalina che vi fu assassinata nel 48 d.C.  
Caduto l’impero, il sito rimase abbandonato fino al Rinascimento, epoca in cui passò nelle mani di due cardinali, prima Giovani Ricci da Montepulciano e poi Ferdinando de’ Medici. Quest’ultimo affidò a Bartolomeo Ammannati l’incarico di costruire una nuova, superba villa. Già in epoca romana era stata creata, sotto gli Horti, una fitta rete di cunicoli per la raccolta dell’acqua. Nel Rinascimento, un ulteriore livello di gallerie fu scavato per estrarre tufo e pozzolana. Al di sopra della profonda cantina che il cardinale Ricci aveva fatto realizzare, Ferdinando de’ Medici fece erigere la Terrazza del Bosco, un enorme terrapieno, dell’altezza di 5 m, sormontato da una collina artificiale alta 12 m, concepita a imitazione di un tumulo etrusco. Passarono, da allora, circa 350 anni senza che venissero apportati molti cambiamenti ai sotterranei, finché, nel gennaio 1943, temendo i bombardamenti alleati che si ripetevano con sempre maggiore virulenza sulla Penisola, il Banco di Roma richiese di prendere in affitto la cantina di Ferdinando de’ Medici come riparo antiaereo per valori e documenti. (Si ricordi che, durante la guerra, i francesi non erano più i padroni della villa). 
 
 

 
La muratura della camera e la sua datazione  
Era una buona sistemazione per la banca: l’ipogeo si trova al centro di Roma e i suoi locali sono sepolti a una profondità di circa 11 metri sotto il livello del piazzale della Villa, e 16 metri sotto la Terrazza del Bosco.  
Prima di iniziare il trasferimento dei beni, il Banco di Roma fece realizzare una pianta del complesso da occupare. I lavori prevedevano, tra l’altro, la realizzazione di un impianto di condizionamento, alimentato a carbone, destinato a deumidificare l’ambiente. " SEGUE >>>

'via Blog this'

Nessun commento: