Londra, terroristi già segnalati E ora una pista porta in Italia - IlGiornale.it: "Si stringe il cerchio sul commando che ha assaltato il London Bridge. Gli investigatori hanno identificato i tre terroristi. Uno è Khuram Shazad Butt, il 27enne pachistano che a Regent’s Park si è fatto riprendere mentre srotolava sull'erba una bandiera dello Stato islamico esortando alla lapidazione di gay, adulteri e venditori d'alcol (guarda il video).
Poi c'era Rashid Redouane, 30enne mezzo marocchino e mezzo libico. Poi il terzo nome. Si tratta di Mohammed Shamsuddin. Secondo il Corriere della Sera, la sua identità sarebbe stata segretata perché le indagini stanno portando all'estero: il terrorista avrebbe avuto legami o sarebbe passato anche per l'Italia.
Ancora una volta la pista dell'intelligence rimanda all'Italia, terra di passaggio sin dagli attentati al Teatro Bataclan di Parigi e all'aeroporto "Zaventem" di Bruxelles. Un particolare inqueitante che deve essere ancora confermato. Per farlo i servizi segreti inglesi stanno scavando nelle vite dei terroristi. Mohammed Shamsuddin, che viveva di sussidi statali, era un predicatore radicale. In più di un'occasione aveva elogiato pubblicamente il supporto di Khuram Shazad Butt alla causa dello Stato islamico. I due erano insieme il 19 gennaio del 2016 quando Channel 4, girando il documentario "Il terrorista della porta accanto", li ha beccati a pregare davanti alla bandiera nera del Califfato. In quell'occasione era stati detenuti per un'oretta e poi rilasciati dal momento che il vessillo dei tagliagole era misteriosametne sparito.
Khuram Shazad Butt era dunque noto alla polizia e all'agenzia di spionaggio britannica MI5. Ma, fanno sapere, "non c'erano informazioni di intelligence che suggerissero che stava pianificando l'attacco" della notte fra sabato e domenica. Anche sul suo passato i servizi segreti cercano - ora - di scavare a fondo. Butt aveva lavorato per sei mesi nella Metropolitana di Londra. Più precisamente: era stato in servizio alla stazione di Westminster. Aveva, infatti, seguito un corso di formazione come assistente ai servizi utenti che aveva concluso nel mese di ottobre dello scorso anno. Questa mattina l'intelligence pachistana ha perquisito la casa della famiglia di Khuram Butt e il ristorante di un parente a Jhelum, un'ottantina di chilometri a sud est di Islamabad.
Nel documentrio di Channel 4 è visibile anche Abu Haleema, un imam di origine pachistana che di lavoro fa l'autista dei pullman. Arrestato nel 2015, con l'accusa di simpatizzare per i tagliagole dello Stato islamico, era stat rilasciato nel giro di pochissime settimane. In quell'occasione, però, le autorità gli avevano ritirato il passaporto. Come ricostruisce anche ilGiornale, Haleema potrebbe essere il punto di congiunzione tra l'attentato di Westminster avvenuto lo scorso 22 marzo e l'attacco sul London Bridge di sabato sera. "L'imam - fanno sapere fonti vicine ai servizi inglesi - avrebbe infatti fornito nozioni di integralismo a Khalid Masood, l'assassino a bordo della Hyundai Tucson grigia"."
Poi c'era Rashid Redouane, 30enne mezzo marocchino e mezzo libico. Poi il terzo nome. Si tratta di Mohammed Shamsuddin. Secondo il Corriere della Sera, la sua identità sarebbe stata segretata perché le indagini stanno portando all'estero: il terrorista avrebbe avuto legami o sarebbe passato anche per l'Italia.
Ancora una volta la pista dell'intelligence rimanda all'Italia, terra di passaggio sin dagli attentati al Teatro Bataclan di Parigi e all'aeroporto "Zaventem" di Bruxelles. Un particolare inqueitante che deve essere ancora confermato. Per farlo i servizi segreti inglesi stanno scavando nelle vite dei terroristi. Mohammed Shamsuddin, che viveva di sussidi statali, era un predicatore radicale. In più di un'occasione aveva elogiato pubblicamente il supporto di Khuram Shazad Butt alla causa dello Stato islamico. I due erano insieme il 19 gennaio del 2016 quando Channel 4, girando il documentario "Il terrorista della porta accanto", li ha beccati a pregare davanti alla bandiera nera del Califfato. In quell'occasione era stati detenuti per un'oretta e poi rilasciati dal momento che il vessillo dei tagliagole era misteriosametne sparito.
Khuram Shazad Butt era dunque noto alla polizia e all'agenzia di spionaggio britannica MI5. Ma, fanno sapere, "non c'erano informazioni di intelligence che suggerissero che stava pianificando l'attacco" della notte fra sabato e domenica. Anche sul suo passato i servizi segreti cercano - ora - di scavare a fondo. Butt aveva lavorato per sei mesi nella Metropolitana di Londra. Più precisamente: era stato in servizio alla stazione di Westminster. Aveva, infatti, seguito un corso di formazione come assistente ai servizi utenti che aveva concluso nel mese di ottobre dello scorso anno. Questa mattina l'intelligence pachistana ha perquisito la casa della famiglia di Khuram Butt e il ristorante di un parente a Jhelum, un'ottantina di chilometri a sud est di Islamabad.
Nel documentrio di Channel 4 è visibile anche Abu Haleema, un imam di origine pachistana che di lavoro fa l'autista dei pullman. Arrestato nel 2015, con l'accusa di simpatizzare per i tagliagole dello Stato islamico, era stat rilasciato nel giro di pochissime settimane. In quell'occasione, però, le autorità gli avevano ritirato il passaporto. Come ricostruisce anche ilGiornale, Haleema potrebbe essere il punto di congiunzione tra l'attentato di Westminster avvenuto lo scorso 22 marzo e l'attacco sul London Bridge di sabato sera. "L'imam - fanno sapere fonti vicine ai servizi inglesi - avrebbe infatti fornito nozioni di integralismo a Khalid Masood, l'assassino a bordo della Hyundai Tucson grigia"."
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