Gambia, Jammeh in esilio dorato in Guinea Equatoriale: ha rubato 11 milioni di dollari dal suo paese: "Aggiornamento 23 gennaio 2017, 09:59 - Nel pomeriggio di sabato 21 gennaio 2017 l'ex-Presidente del Gambia Yahya Jammeh è salito su un aereo, all'aeroporto di Banjul, diretto verso l'esilio in Guinea Equatoriale: il piccolo stato centroafricano, governato da una dittatura altrettanto se non più terribile di quella creata da Jammeh in Gambia e dal leader africano più longevo, Teodoro Obiang Nguema Mbasogo.
Mentre le truppe senegalesi della forza internazionale entravano nella capitale gambiana accolti dalle urla di giubilo della popolazione, con il Presidente legittimo Adama Barrow che ha invitato la forza multinazionale a restare nel Paese – 4.000 soldati - fino a quando non ci saranno rischi per la sicurezza interna e i gambiani fuggiti dal paese nell'ultimo mese (oltre 45.000 persone secondo le Nazioni Unite) a tornare a casa.
Secondo quanto ha riferito l'agenzia Reuters durante le estenuanti trattative diplomatiche per convincerlo a lasciare il potere e andarsene, Jammeh ha avanzato alcune richieste: un'amnistia personale, con la garanzia di totale impunità per i crimini commessi durante la sua dittatura, il diritto di andare e venire dal Gambia come e quando gli pare per poter così continuare a gestire il suo partito politico e una buonuscita in denaro per la sua stessa sopravvivenza. Ma nessuna di queste richieste sarebbe stata accolta e questo sarebbe il motivo per cui Jammeh ha chiesto due proroghe all'ultimatum datogli dalla comunità internazionale e preso tempo per decidere come comportarsi e, ovviamente, aprirsi un canale di salvezza.
Una salvezza che in Guinea Equatoriale potrebbe essergli garantita: il Paese non è membro della Corte Penale Internazionale, organo di giustizia internazionale che Jammeh teme come l'ebola per i crimini commessi in 22 anni - tanto che promulgò una legge per far uscire anche il Gambia dalla CPI - ed è una delle dittature più spietate e antilegalitarie che ci siano in Africa. L'attitudine tra i due dittatori, la condizione in cui versano le popolazioni e il sistema di potere cleptocratico di entrambi i paesi faranno sentire Jammeh a casa.
Sabato Jammeh è stato accompagnato in aeroporto dal suo omologo della Guinea Conakry Alpha Condé: un aereo della Presidenza della Repubblica della Guinea Equatoriale (che non è la Guinea-K e che si trova in Africa centrale) aspettava lui e la sua famiglia, oltre a una parte del suo entourage, e una volta decollato si è diretto verso Conakry dove ha fatto scalo prima di ripartire per Malabo, Guinea Equatoriale. Qui Jammeh è stato accolto dal locale dittatore Obiang, da 37 anni al potere, e ha preso possesso di una grande e magnifica villa a Sipopo mentre una moltitudine di addetti svuotava un secondo aereo, un cargo del Ciad, riempito di beni di lusso trafugati da Jammeh in Gambia: domenica 22 gennaio Ahmad Fatty, consigliere speciale del nuovo presidente Adama Barrow, nel corso di una conferenza stampa a Dakar in Senegal ha reso noto che Jammeh ha esportato dal paese, nelle ultime due settimane, denaro contante per un totale di 11,4 milioni di dollari, trafugato dalle casse dello Stato: “Il Gambia è in difficoltà finanziarie, le casse pubbliche sono praticamente vuote. […] Abbiamo avuto conferma dai tecnici del Ministero delle Finanze e della Banca Centrale del Gambia”. Fatty ha inoltre reso noto che l'ex dittatore gambiano ha caricato sul cargo proveniente dal Ciad beni di lusso e gioielli, oltre ad un numero imprecisato di automobili sportive e di lusso." SEGUE >>>
Mentre le truppe senegalesi della forza internazionale entravano nella capitale gambiana accolti dalle urla di giubilo della popolazione, con il Presidente legittimo Adama Barrow che ha invitato la forza multinazionale a restare nel Paese – 4.000 soldati - fino a quando non ci saranno rischi per la sicurezza interna e i gambiani fuggiti dal paese nell'ultimo mese (oltre 45.000 persone secondo le Nazioni Unite) a tornare a casa.
Secondo quanto ha riferito l'agenzia Reuters durante le estenuanti trattative diplomatiche per convincerlo a lasciare il potere e andarsene, Jammeh ha avanzato alcune richieste: un'amnistia personale, con la garanzia di totale impunità per i crimini commessi durante la sua dittatura, il diritto di andare e venire dal Gambia come e quando gli pare per poter così continuare a gestire il suo partito politico e una buonuscita in denaro per la sua stessa sopravvivenza. Ma nessuna di queste richieste sarebbe stata accolta e questo sarebbe il motivo per cui Jammeh ha chiesto due proroghe all'ultimatum datogli dalla comunità internazionale e preso tempo per decidere come comportarsi e, ovviamente, aprirsi un canale di salvezza.
Una salvezza che in Guinea Equatoriale potrebbe essergli garantita: il Paese non è membro della Corte Penale Internazionale, organo di giustizia internazionale che Jammeh teme come l'ebola per i crimini commessi in 22 anni - tanto che promulgò una legge per far uscire anche il Gambia dalla CPI - ed è una delle dittature più spietate e antilegalitarie che ci siano in Africa. L'attitudine tra i due dittatori, la condizione in cui versano le popolazioni e il sistema di potere cleptocratico di entrambi i paesi faranno sentire Jammeh a casa.
Sabato Jammeh è stato accompagnato in aeroporto dal suo omologo della Guinea Conakry Alpha Condé: un aereo della Presidenza della Repubblica della Guinea Equatoriale (che non è la Guinea-K e che si trova in Africa centrale) aspettava lui e la sua famiglia, oltre a una parte del suo entourage, e una volta decollato si è diretto verso Conakry dove ha fatto scalo prima di ripartire per Malabo, Guinea Equatoriale. Qui Jammeh è stato accolto dal locale dittatore Obiang, da 37 anni al potere, e ha preso possesso di una grande e magnifica villa a Sipopo mentre una moltitudine di addetti svuotava un secondo aereo, un cargo del Ciad, riempito di beni di lusso trafugati da Jammeh in Gambia: domenica 22 gennaio Ahmad Fatty, consigliere speciale del nuovo presidente Adama Barrow, nel corso di una conferenza stampa a Dakar in Senegal ha reso noto che Jammeh ha esportato dal paese, nelle ultime due settimane, denaro contante per un totale di 11,4 milioni di dollari, trafugato dalle casse dello Stato: “Il Gambia è in difficoltà finanziarie, le casse pubbliche sono praticamente vuote. […] Abbiamo avuto conferma dai tecnici del Ministero delle Finanze e della Banca Centrale del Gambia”. Fatty ha inoltre reso noto che l'ex dittatore gambiano ha caricato sul cargo proveniente dal Ciad beni di lusso e gioielli, oltre ad un numero imprecisato di automobili sportive e di lusso." SEGUE >>>
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