Fra Clinton e Trump un dibattito più equilibrato, ma c'è un sicuro sconfitto: "A 28 giorni dalle elezioni presidenziali degli Stati Uniti, i candidati alla Casa Bianca Hillary Clinton e Donald Trump si sono incontrati per la seconda volta per un dibattito informale nella Town Hall di Saint Louis, in Missouri. A differenza del primo dibattito, il vincitore è un po' meno chiaro, ma è indubbio che vi sia uno sconfitto.
Il vincitore secondo i sondaggi è di nuovo Hillary Clinton, anche se questa volta in maniera meno netta. Il candidato repubblicano ha usato il suo secondo dibattito soprattutto per serrare i ranghi della sua base elettorale, dimostrandosi in apparenza più preciso e maggiormente sul punto rispetto al primo dibattito, anche se su materie che non gli permetteranno di allargare la base elettorale.
L'unico errore di Trump è stato alla fine: nell'ultima domanda un membro del pubblico ha chiesto ai candidati di dire che cosa rispettano dell'altro. Clinton ha detto che rispetta i figli di Trump e ne ha approfittato per fare un discorso di chiusura; Trump ha dato una risposta di gran lunga migliore ("è una combattente"), ma ha così negato quanto detto negli ultimi mesi ("Clinton non ha stamina, non ha energie, è malata"). La campagna di Hillary userà probabilmente questo momento nei suoi spot.
Donald Trump e Hillary Clinton si stringono la mano REUTERS/Lucy Nicholson
Nonostante abbia giocato bene, Trump non è riuscito a sferrare il colpo del ko, come avrebbe dovuto fare per risollevare la sua campagna elettorale, costringendo però Clinton alla difensiva, tanto che la candidata democratica ha avuto a sua volta un momento Trump: nel momento in cui le è stato chiesto cosa intendesse quando, nei discorsi rivelati da Wikileaks, dice che un politico può avere posizioni diverse tra “pubbliche e private”su alcune questioni, Clinton ha citato un film di Spielberg (Lincoln), accusato la Russia di aver rubato quei discorsi e che comunque Trump deve pubblicare la sua dichiarazione dei redditi.
Se vi sembra una risposta ridicola, avete ragione: è con questo tono che Trump ha risposto a quasi tutte le sue domande, non solo una.
Donald Trump REUTERS/Jim Young
Clinton è apparsa presidenziale, in generale, cercando di attenersi ai fatti e al proprio programma, senza fare affermazioni particolarmente controverse, a differenza di Trump, e questo deve avere rassicurato i gruppi che sono stati intervistati a seguito del dibattito e che le hanno assegnato la vittoria.
C'è però un chiaro sconfitto, abbiamo detto, e si tratta non di Trump, bensì dello stesso processo elettorale e dei cittadini degli Stati Uniti. Trump aveva bisogno disperato di trattenere i propri elettori dopo ultimo scandalo, quello del video sessista, che ha per la prima volta colpito duramente la sua campagna elettorale, costringendo anche molti repubblicani a togliere il proprio sostegno al miliardario di New York.
Trump ha infatti sfoderato il suo vasto campionario di menzogne, di lamentele e di gaffe. Il repubblicano ha nuovamente evitato di offrire una piena scusa per le parole affermate nel video di venerdì, dicendo che si trattavano semplicemente di chiacchiere da spogliatoio e cercando di dirottare l'attenzione sul fatto che lui sconfiggerà Daesh, lo Stato Islamico; ha minacciato di perseguire penalmente la Clinton in relazione alla questione delle email distrutte (peraltro contro il parere di un’agenzia federale, lo FBI); nei primi 20 minuti del dibattito ha attaccato ripetutamente Bill Clinton, quasi a dimenticare chi fosse il suo avversario per la Casa Bianca.
Ivanka Trump, figlia di Donald, e Bill Clinton, marito di Hillary, si stringono la mano; a destra Melania Trump, moglie del candidato repubblicano REUTERS/Mike Segar
Trump ha continuato a mentire riguardo la sua posizione sulla guerra in Iraq dicendo di essere sempre stato contrario (il che è falso), riguardo il fatto che abbia guidato il movimento che vuole Obama nato in Kenya (è nato alle Hawaii, ed è ormai super-provato), ha negato di aver mai consigliato a qualcuno di dare un'occhiata al sex tape di qualcuno (il che è stupidamente falso), ha detto che l'economia degli Stati Uniti sta crescendo al tasso più lento dal 1929 (il che è falso, soprattutto perché in quegli anni c'era una recessione, mentre oggi la crescita è positiva), ha detto che molte persone sapevano dell'attentato di San Bernardino prima che esso avvenisse (ed è falso), ha detto che un'agenzia federale (quella per l’immigrazione e le dogane) ha dichiarato il suo supporto per Trump (è falso, ovviamente), e molte altre cose (ah, ha anche detto di non parlare con il suo vice, Mike Pence, e di essere in disaccordo con lui su una questione di politica estera semplicemente enorme, ovvero la Siria, dove è peraltro sicuro che Assad e Putin stiano combattendo contro Daesh, cosa piuttosto grossolana da credere)." SEGUE >>>
Il vincitore secondo i sondaggi è di nuovo Hillary Clinton, anche se questa volta in maniera meno netta. Il candidato repubblicano ha usato il suo secondo dibattito soprattutto per serrare i ranghi della sua base elettorale, dimostrandosi in apparenza più preciso e maggiormente sul punto rispetto al primo dibattito, anche se su materie che non gli permetteranno di allargare la base elettorale.
L'unico errore di Trump è stato alla fine: nell'ultima domanda un membro del pubblico ha chiesto ai candidati di dire che cosa rispettano dell'altro. Clinton ha detto che rispetta i figli di Trump e ne ha approfittato per fare un discorso di chiusura; Trump ha dato una risposta di gran lunga migliore ("è una combattente"), ma ha così negato quanto detto negli ultimi mesi ("Clinton non ha stamina, non ha energie, è malata"). La campagna di Hillary userà probabilmente questo momento nei suoi spot.
Donald Trump e Hillary Clinton si stringono la mano REUTERS/Lucy Nicholson
Nonostante abbia giocato bene, Trump non è riuscito a sferrare il colpo del ko, come avrebbe dovuto fare per risollevare la sua campagna elettorale, costringendo però Clinton alla difensiva, tanto che la candidata democratica ha avuto a sua volta un momento Trump: nel momento in cui le è stato chiesto cosa intendesse quando, nei discorsi rivelati da Wikileaks, dice che un politico può avere posizioni diverse tra “pubbliche e private”su alcune questioni, Clinton ha citato un film di Spielberg (Lincoln), accusato la Russia di aver rubato quei discorsi e che comunque Trump deve pubblicare la sua dichiarazione dei redditi.
Se vi sembra una risposta ridicola, avete ragione: è con questo tono che Trump ha risposto a quasi tutte le sue domande, non solo una.
Donald Trump REUTERS/Jim Young
Clinton è apparsa presidenziale, in generale, cercando di attenersi ai fatti e al proprio programma, senza fare affermazioni particolarmente controverse, a differenza di Trump, e questo deve avere rassicurato i gruppi che sono stati intervistati a seguito del dibattito e che le hanno assegnato la vittoria.
C'è però un chiaro sconfitto, abbiamo detto, e si tratta non di Trump, bensì dello stesso processo elettorale e dei cittadini degli Stati Uniti. Trump aveva bisogno disperato di trattenere i propri elettori dopo ultimo scandalo, quello del video sessista, che ha per la prima volta colpito duramente la sua campagna elettorale, costringendo anche molti repubblicani a togliere il proprio sostegno al miliardario di New York.
Trump ha infatti sfoderato il suo vasto campionario di menzogne, di lamentele e di gaffe. Il repubblicano ha nuovamente evitato di offrire una piena scusa per le parole affermate nel video di venerdì, dicendo che si trattavano semplicemente di chiacchiere da spogliatoio e cercando di dirottare l'attenzione sul fatto che lui sconfiggerà Daesh, lo Stato Islamico; ha minacciato di perseguire penalmente la Clinton in relazione alla questione delle email distrutte (peraltro contro il parere di un’agenzia federale, lo FBI); nei primi 20 minuti del dibattito ha attaccato ripetutamente Bill Clinton, quasi a dimenticare chi fosse il suo avversario per la Casa Bianca.
Ivanka Trump, figlia di Donald, e Bill Clinton, marito di Hillary, si stringono la mano; a destra Melania Trump, moglie del candidato repubblicano REUTERS/Mike Segar
Trump ha continuato a mentire riguardo la sua posizione sulla guerra in Iraq dicendo di essere sempre stato contrario (il che è falso), riguardo il fatto che abbia guidato il movimento che vuole Obama nato in Kenya (è nato alle Hawaii, ed è ormai super-provato), ha negato di aver mai consigliato a qualcuno di dare un'occhiata al sex tape di qualcuno (il che è stupidamente falso), ha detto che l'economia degli Stati Uniti sta crescendo al tasso più lento dal 1929 (il che è falso, soprattutto perché in quegli anni c'era una recessione, mentre oggi la crescita è positiva), ha detto che molte persone sapevano dell'attentato di San Bernardino prima che esso avvenisse (ed è falso), ha detto che un'agenzia federale (quella per l’immigrazione e le dogane) ha dichiarato il suo supporto per Trump (è falso, ovviamente), e molte altre cose (ah, ha anche detto di non parlare con il suo vice, Mike Pence, e di essere in disaccordo con lui su una questione di politica estera semplicemente enorme, ovvero la Siria, dove è peraltro sicuro che Assad e Putin stiano combattendo contro Daesh, cosa piuttosto grossolana da credere)." SEGUE >>>
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