giovedì 28 luglio 2016

Rouen e i cristiani perseguitati, ora anche in Europa

Rouen e i cristiani perseguitati, ora anche in Europa: "L’uccisione di Padre Jacques Hamel, barbaramente sgozzato nella chiesa di Saint-Etienne-du-Rouvray, vicino Rouen, ha segnato un drammatico punto di svolta: ora i cristiani vengono perseguitati non solo nel mondo, ma anche in Europa.

Secondo i dati dell’organizzazione Porte Aperte, la persecuzione dei cristiani nel mondo cresce in media di 2,6 punti rispetto all’anno precedente: venti cristiani uccisi ogni giorno a causa della loro fede (oltre 7.100, l’anno scorso mentre sono stati 4344 nel 2014), così come oltre 2400 sono state le chiese attaccate (contro le 1062 del 2014). L’estremismo islamico costituisce ancora la fonte principale di persecuzione anticristiana (in ben 35 dei 50 paesi della lista). Come fonti di persecuzione sono in forte aumento anche il nazionalismo religioso (leggasi per esempio India, salita al 17° posto) e la paranoia dittatoriale (come in Eritrea al 3° posto o Corea del Nord al 1° posto per il 14° anno di fila). Ora, dunque, l’Europa cristiana, culla di civiltà, si ritrova il nemico dentro casa. E dentro la chiesa.



Prima è stato fatto inginocchiare; poi ucciso, forse con un rituale, da due terroristi che hanno recitato una formula araba secondo quanto raccontato dalla suora che è riuscita a fuggire durante l’assalto alla chiesa di Rouen. Il sacrificio di Padre Hamel fa precipitare l’Europa in un dramma che i cristiani ormai da oltre un decennio stanno vivendo in diverse zone del mondo, completamente dimenticati da un Occidente in preda ad una vera e propria schizofrenia: da una parte l’Europa, anche grazie agli appelli di Papa Francesco, nel segno dell’accoglienza si lascia travolgere da masse di migranti composte da ragazzi in larga parte musulmani, in ottima salute che solo raramente scappano da guerre; dall’altra, vengono istericamente lanciati segnali di allarme dopo i recenti attacchi terroristici che, come è stato fatto notare sul Fatto Quotidiano, quasi mai colpiscono i centri finanziari o politici responsabili dei bombardamenti o delle guerre che i jihadisti vorrebbero vendicare. Fa riflettere, inoltre, l’impotenza di un Occidente che esattamente da oltre due anni assiste all’escalation delle violenze dell’Isis. Tra le vittime degli attacchi degli integralisti sono stati proprio i cristiani e, paradossalmente, anche molti islamici colpevoli di non “allinearsi” al fondamentalismo religioso.

Sembrerebbe, dunque, più una guerra tra poveri: poi, però, quando qualcuno prova a descriverla come una guerra tra religioni, ci si dimentica di citare i drammatici numeri della persecuzione che sta colpendo i cristiani. Pedine di questa guerra in alcuni casi sono i cosiddetti “profughi” arrivati in Europa per chiedere asilo, salvo poi uccidere o ferire a colpi di accetta e machete altre persone come è successo in Germania, mentre in altri casi sono immigrati di seconda generazione come nell’attacco di Rouen. E questo dovrebbe far pensare sul concetto di ius soli: una cosa è nascere in Europa, un’altra è essere europei."

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