Gli attentatori di Dacca ricchi e istruiti | Sarebbero jihadisti non collegati all’Isis | Si24: "
Ricchi ed istruiti: è questo l’identikit fornito dal governo del Bangladesh riguardante gli attentatoti di Dacca. Proverrebbero da famiglie bengalesi benestanti dove diventare miliziani “è diventata una moda”.
Per il ministro degli Interni Asaduzzaman Khan il commando non aveva alcun collegamento con l’Isis. Secondo Khan, i giovani “erano membri del gruppo jihadista bengalese Jumatul Mujahedeen Bangladesh”, dichiarato illegale nel paese da più di dieci anni.
“Era un commando pronto a tutto” – ha dichiarato il presidente del Consiglio Renzi.
“Abbiamo seguito in diretta ogni momento. Io credo che tutto sia necessario tranne ricostruzioni che poi spesso sono false. Loro sono entrati lì per uccidere. Ora – ha aggiunto – siamo una grande famiglia colpita da un dolore, ci sono divisioni politiche ma poi i valori grandi forti della grande famiglia italiana. Ringrazio il Presidente della Repubblica che ha scelto di interrompere il suo viaggio per stare vicino alle famiglie. Tutta la fase della discussione politica deve essere all’insegna dell’interesse nazionale e della Patria”.
Stamattina, a Dacca, nello stadio dell’esercito del quartiere di Banani, si è svolta la cerimonia in omaggio alle vittime dell’attacco nel quale sono morti anche nove italiani."
Ricchi ed istruiti: è questo l’identikit fornito dal governo del Bangladesh riguardante gli attentatoti di Dacca. Proverrebbero da famiglie bengalesi benestanti dove diventare miliziani “è diventata una moda”.
Per il ministro degli Interni Asaduzzaman Khan il commando non aveva alcun collegamento con l’Isis. Secondo Khan, i giovani “erano membri del gruppo jihadista bengalese Jumatul Mujahedeen Bangladesh”, dichiarato illegale nel paese da più di dieci anni.
“Era un commando pronto a tutto” – ha dichiarato il presidente del Consiglio Renzi.
“Abbiamo seguito in diretta ogni momento. Io credo che tutto sia necessario tranne ricostruzioni che poi spesso sono false. Loro sono entrati lì per uccidere. Ora – ha aggiunto – siamo una grande famiglia colpita da un dolore, ci sono divisioni politiche ma poi i valori grandi forti della grande famiglia italiana. Ringrazio il Presidente della Repubblica che ha scelto di interrompere il suo viaggio per stare vicino alle famiglie. Tutta la fase della discussione politica deve essere all’insegna dell’interesse nazionale e della Patria”.
Stamattina, a Dacca, nello stadio dell’esercito del quartiere di Banani, si è svolta la cerimonia in omaggio alle vittime dell’attacco nel quale sono morti anche nove italiani."
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