Brexit, Draghi in campo per scongiurare un attacco fatale all'euro - Economia - InvestireOggi.it: "Il simposio annuale della BCE a Sintra, Portogallo, non vedrà tra i partecipanti ben tre governatori centrali di peso: quello della Federal Reserve, della Bank of England e della People’s Bank of China. Janet Yellen, Marc Carney e Zhou Xiaochuan hanno dato forfait, impegnati a seguire passo dopo passo gli sviluppi drammatici del dopo Brexit. Ad aprire i lavori in serata, che si concluderanno mercoledì, sarà il governatore Mario Draghi, chiamato per la seconda volta dopo il famoso 26 luglio del 2012 a fare tutto il possibile per rassicurare gli investitori sulla solidità del progetto euro. Non pronuncerà forse le fatidiche parole del “whatever it takes”, ma il senso sarebbe quello.
Draghi dovrà profondere tutta la rassicurazione di cui è capace per convincere i mercati che scommettere contro l’euro e, in particolare, contro le banche dei paesi dell’area (italiane, in testa) sarebbe un esercizio volto alla sconfitta.
La BCE aveva preparato un piano per contrastare i possibili contraccolpi di una Brexit prima del referendum, per cui potrebbe essere in grado sin da questi giorni di passare dalle parole ai fatti. Cosa serve per impedire un crollo finanziario dell’unione monetaria? Liquidità.
Crisi euro, le misure probabili
Non che ve ne sia poca, ma adesso ne servirà persino di più. Il “quantitative easing” potrebbe essere espanso di ulteriori 20 miliardi al mese, segnalando un aumento degli acquisti dei titoli di stato e possibilmente estendo il piano ai titoli azionari, bancari compresi. Sarebbe una misura estrema, ma ormai sono saltati un po’ tutti gli schemi.
Venerdì, lo spread BTp-Bund a 10 anni in apertura si era allargato a ridosso dei 190 punti base, salvo scendere subito a 160 bp. Un caso? No. Sono arrivati gli acquisti di Francoforte dei BTp italiani e degli altri bond della periferia, che hanno sostanzialmente tenuto calme le acque. I rendimenti italiani, spagnoli, portoghesi sono saliti, ma a livelli molto accettabili."
Draghi dovrà profondere tutta la rassicurazione di cui è capace per convincere i mercati che scommettere contro l’euro e, in particolare, contro le banche dei paesi dell’area (italiane, in testa) sarebbe un esercizio volto alla sconfitta.
La BCE aveva preparato un piano per contrastare i possibili contraccolpi di una Brexit prima del referendum, per cui potrebbe essere in grado sin da questi giorni di passare dalle parole ai fatti. Cosa serve per impedire un crollo finanziario dell’unione monetaria? Liquidità.
Crisi euro, le misure probabili
Non che ve ne sia poca, ma adesso ne servirà persino di più. Il “quantitative easing” potrebbe essere espanso di ulteriori 20 miliardi al mese, segnalando un aumento degli acquisti dei titoli di stato e possibilmente estendo il piano ai titoli azionari, bancari compresi. Sarebbe una misura estrema, ma ormai sono saltati un po’ tutti gli schemi.
Venerdì, lo spread BTp-Bund a 10 anni in apertura si era allargato a ridosso dei 190 punti base, salvo scendere subito a 160 bp. Un caso? No. Sono arrivati gli acquisti di Francoforte dei BTp italiani e degli altri bond della periferia, che hanno sostanzialmente tenuto calme le acque. I rendimenti italiani, spagnoli, portoghesi sono saliti, ma a livelli molto accettabili."
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