Francesco, tre anni di pontificato, la riforma vaticana continua - News - Italiaoggi: "Francesco compie tre anni da Papa, domenica, e la riforma che ha avviato in Vaticano, tra resistenze e successi, giunge ormai a maturazione su diversi campi, dalla ristrutturazione della Curia romana alle tematiche della sessualità nella Chiesa, dalle spine del governo interno alla ridefinizione di una 'diplomazia della misericordia'.
E' stato il Pontefice in persona a usare più volte esplicitamente il termine 'riforma'. Jorge Mario Bergoglio, del resto, è stato eletto, il 13 marzo del 2013, da un Conclave di crisi, in un Vaticano marcato da scandali e contrasti, e scioccato dalla storica rinuncia al pontificato di Benedetto XVI. Il cardinale maltese Prosper Gech, che tenne l'ultima votazione prima dell'avvio delle votazioni in Cappella Sistina, evocò temi drammatici come il tradimento, gli abusi sessuali, gli scismi. Tre anni dopo, la situazione è apparentemente simile. Proprio lunedì riapre, dopo una una seduta a porte chiuse fissata per domani, un processo in Vaticano per la fuga di documenti riservati (vatileaks) che ricorda l'analogo procedimento che segnò l'unico scorcio del pontificto di Joseph Ratzinger. Ma mentre quello, a carico del maggiordomo del Papa Paolo Gabriele, risultò il sintomo di una crisi che esplose con le dimissioni del Papa, questo sembra piuttosto la coda di quella crisi. I documenti pubblicati nei due best-seller di Gianluigi Nuzzi (Via crucis) e Emiliano Fittipaldi (Avarizia), che denunciano malfunzionamenti, corruzione, bilanci fuori controlli, infatti, provengono dagli archivi della commissione che lo stesso Papa Francesco creò, a inizio pontificato, per una ricognizione della situazione economica e finanziaria dello Stato pontificio, e poi disciolse per mettere mano alla riforma. Al processo per diffusione illecita delle carte sono imputati tre funzionari di quella commissione, mons. Lucio Angel Vallejo Balda, Nicola Maio e Francesca Immacolata Chaouqui, sono coimputati anche - con un'iniziativa della magistratura vaticana che ha sollevato più di una critica in Italia - anche gli stessi giornalisti. Ad ogni modo la riforma è proseguita, non senza resistenze, coerentemente con quella prima istruttoria. Come dimostra, proprio in questi giorni, la 'spending review' dei processi per le beatificazioni e le canonizzazioni o l notizia che il cardinale Tarcisio Bertone ha versato all'ospedale pediatrico Bambino Gesù 150mila euro che aveva utilizzato in una vicenda legata alla ristrutturazione del suo appartamento. Una riforma, ancora lontana dalla meta, nel nome di quella 'Chiesa povera e per i poveri' che il Papa argentino cerca di realizzare, a partire dal suo frugale stile di vita, seguendo le tracce di quel San Francesco d'Assisi di cui ha preso il nome.
Più in generale, Francesco procede nella ridefinizione della burocrazia vaticana, con l'ausilio di una commissione di nove cardinali di tutto il mondo, il cosiddetto C9. Se nei primi due anni, però, il lavoro di questo organismo parallelo e superiore alla Curia è sembrato concentrarsi su specifiche questioni di organigramma, come l'accorpamento di alcuni dicasteri, ora il passo è cambiato. A febbraio sia il C9 che la segreteria del Sinodo hanno avviato una discussione sulla 'decentralizzazione' che dovrebbe - comunque non entro quest'anno - toccare il delicato nodo della devolution dottrinaria, e comunque di una maggiore partecipazione degli episcopati di tutto il mondo, nonché dei fedeli, alla guida della Chiesa.
Il Papa, tornato oggi in Vaticano dopo sei giorni di ritiro spirituale ad Ariccia con la Curia romana, si avvia ora alle celebrazioni che culimneranno con la Pasqua (27 marzo). Poco dopo, è attesa la pubblicazione della esortazione apostolica che Francesco ha scritto a partire dai due sinodi sulla famiglia (straordinario nel 2014, ordinario nel 2015), esercizio di collegialità che, non senza polemiche, ha affrontato anche questioni controverse come la comunione ai divorziati risposati, la contraccezione, l'omosessualità. Tutti temi sui quali, fino al pontificato di Bergoglio, la discussione, da parte della Santa Sede, era quanto meno disincentivata, a rischio di un crescente 'scisma silenzioso', come è stato ribattezzato dai sociologi della religione, tra magistero della Chiesa e vita dei fedeli."SEGUE >>>
E' stato il Pontefice in persona a usare più volte esplicitamente il termine 'riforma'. Jorge Mario Bergoglio, del resto, è stato eletto, il 13 marzo del 2013, da un Conclave di crisi, in un Vaticano marcato da scandali e contrasti, e scioccato dalla storica rinuncia al pontificato di Benedetto XVI. Il cardinale maltese Prosper Gech, che tenne l'ultima votazione prima dell'avvio delle votazioni in Cappella Sistina, evocò temi drammatici come il tradimento, gli abusi sessuali, gli scismi. Tre anni dopo, la situazione è apparentemente simile. Proprio lunedì riapre, dopo una una seduta a porte chiuse fissata per domani, un processo in Vaticano per la fuga di documenti riservati (vatileaks) che ricorda l'analogo procedimento che segnò l'unico scorcio del pontificto di Joseph Ratzinger. Ma mentre quello, a carico del maggiordomo del Papa Paolo Gabriele, risultò il sintomo di una crisi che esplose con le dimissioni del Papa, questo sembra piuttosto la coda di quella crisi. I documenti pubblicati nei due best-seller di Gianluigi Nuzzi (Via crucis) e Emiliano Fittipaldi (Avarizia), che denunciano malfunzionamenti, corruzione, bilanci fuori controlli, infatti, provengono dagli archivi della commissione che lo stesso Papa Francesco creò, a inizio pontificato, per una ricognizione della situazione economica e finanziaria dello Stato pontificio, e poi disciolse per mettere mano alla riforma. Al processo per diffusione illecita delle carte sono imputati tre funzionari di quella commissione, mons. Lucio Angel Vallejo Balda, Nicola Maio e Francesca Immacolata Chaouqui, sono coimputati anche - con un'iniziativa della magistratura vaticana che ha sollevato più di una critica in Italia - anche gli stessi giornalisti. Ad ogni modo la riforma è proseguita, non senza resistenze, coerentemente con quella prima istruttoria. Come dimostra, proprio in questi giorni, la 'spending review' dei processi per le beatificazioni e le canonizzazioni o l notizia che il cardinale Tarcisio Bertone ha versato all'ospedale pediatrico Bambino Gesù 150mila euro che aveva utilizzato in una vicenda legata alla ristrutturazione del suo appartamento. Una riforma, ancora lontana dalla meta, nel nome di quella 'Chiesa povera e per i poveri' che il Papa argentino cerca di realizzare, a partire dal suo frugale stile di vita, seguendo le tracce di quel San Francesco d'Assisi di cui ha preso il nome.
Più in generale, Francesco procede nella ridefinizione della burocrazia vaticana, con l'ausilio di una commissione di nove cardinali di tutto il mondo, il cosiddetto C9. Se nei primi due anni, però, il lavoro di questo organismo parallelo e superiore alla Curia è sembrato concentrarsi su specifiche questioni di organigramma, come l'accorpamento di alcuni dicasteri, ora il passo è cambiato. A febbraio sia il C9 che la segreteria del Sinodo hanno avviato una discussione sulla 'decentralizzazione' che dovrebbe - comunque non entro quest'anno - toccare il delicato nodo della devolution dottrinaria, e comunque di una maggiore partecipazione degli episcopati di tutto il mondo, nonché dei fedeli, alla guida della Chiesa.
Il Papa, tornato oggi in Vaticano dopo sei giorni di ritiro spirituale ad Ariccia con la Curia romana, si avvia ora alle celebrazioni che culimneranno con la Pasqua (27 marzo). Poco dopo, è attesa la pubblicazione della esortazione apostolica che Francesco ha scritto a partire dai due sinodi sulla famiglia (straordinario nel 2014, ordinario nel 2015), esercizio di collegialità che, non senza polemiche, ha affrontato anche questioni controverse come la comunione ai divorziati risposati, la contraccezione, l'omosessualità. Tutti temi sui quali, fino al pontificato di Bergoglio, la discussione, da parte della Santa Sede, era quanto meno disincentivata, a rischio di un crescente 'scisma silenzioso', come è stato ribattezzato dai sociologi della religione, tra magistero della Chiesa e vita dei fedeli."SEGUE >>>
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