Grecia, più vicino l'accordo con i creditori. Renzi: spero in intesa entro sabato. Hollande: piano credibile: "Il nuovo piano di tagli e tasse da 12 miliardi del premier greco Alexis Tsipras è sul tavolo dell'Eurogruppo. La valutazione del programma di riforme da parte dell'ex Troika arriverà entro stasera, assieme all'esame sul debito che stanno facendo Commissione e Bce. Tutto sarà poi inviato alle cancellerie per essere domani valutato da un Euro Working Group e dall'Eurogruppo.
Il prestito triennale che la Grecia chiede all'Esm, l'European Stability Mechanism, è di 53,5 miliardi di euro. Lo scrive l'agenzia Bloomberg che cita una bozza del documento messo a punto da Atene. Il prestito servirebbe a coprire le esigenze finanziarie della Grecia fino al 2018, garantendo il rimborso di prestiti per 46 miliardi dovuti per la maggior parte a Fmi e Bce.
«Speriamo di non rivederci anche domenica: vuol dire che l'accordo sulla Grecia può essere fatto anche nella giornata di sabato dai ministri dell'Economia». Lo ha detto il premier Matteo Renzi al termine dell'incontro con il primo ministro irlandese Enda Kenny. «Sono più ottimista del passato» sulla possibilità di raggiungere un accordo per la
Grecia, ha continuato Renzi. «Lavoriamo per questo e può esser chiuso entro domenica». «Dobbiamo salvare la Grecia con il supporto del suo governo - ha aggiunto - altrimenti è impossibile».
Il presidente francese, Francois Hollande, giudica le proposte greche «serie e credibili». Hollande ha detto che il «programma» consegnato ieri sera da Atene ai suoi creditori mostra la determinazione della Grecia a restare nella zona euro. Il capo dello stato ha auspicato che le discussioni riprendano «con la volontà di concludere».
«Se entro domenica non ci sarà un accordo sul nuovo programma di aiuti alla Grecia si andrà verso la Grexit con un programma di accompagnamento» e aiuti umanitari: «non c'è una terza opzione», ha sottolineato Hollande.
Tra le misure proposte, l'addio alle pensioni baby, la rinuncia allo sconto dell'Iva per le isole più turistiche, e l'aumento delle tasse per armatori e imprese. Un piano da 12 miliardi invece degli 8 del precedente, su cui il leader greco cercherà fin da oggi consenso in Parlamento.
Il piano. Risparmi su pensioni tra lo 0,25-0,50% del pil nel 2015 e l'1% dal 2016 in poi, tagliando progressivamente le baby pensioni (creando disincentivi) e innalzando l'età pensionabile a 67 anni entro il 2022.
Via lo sconto Iva alle isole entro il 2016, aliquota aumentata al 23% per ristoranti e catering, e per gli alberghi al 13%: è quanto prevede ancora la proposta di riforme greca arrivata all'Eurogruppo. I tagli alla difesa salgono invece 300 milioni di euro entro la fine del 2016.
C'è poi l'aumento delle tasse sugli armatori, dell'imposta sui beni di lusso (dal 10 al 13%), di quella sulle imprese (dal 26% al 28%), ma anche del contributo di solidarietà sul reddito e, se necessario, della tassa sugli immobili dopo la revisione catastale.
«Questa mattina la Grecia è più vicina a restare nell'Euro che ad uscirne. Sarà molto dura per Tsipras, perché dovrà trovare una maggioranza, ma ci riuscirà», ha detto Guy Verhofstadt, leader dei Liberali all'Europarlamento, parlando a Europe 1. Per il presidente dell'Alleanza dei Democratici e dei Liberali per l'Europa, intervenuto con toni duri nei confronti di Tsipras due giorni fa all'Europarlamento, «era evidente che la Grecia doveva fare delle proposte. Non c'erano altre scelte. Altrimenti era l'uscita dalla zona Euro ed era la catastrofe. I greci avrebbero perso tra il 30 ed il 40 per cento del loro potere d'acquisto»."
Il prestito triennale che la Grecia chiede all'Esm, l'European Stability Mechanism, è di 53,5 miliardi di euro. Lo scrive l'agenzia Bloomberg che cita una bozza del documento messo a punto da Atene. Il prestito servirebbe a coprire le esigenze finanziarie della Grecia fino al 2018, garantendo il rimborso di prestiti per 46 miliardi dovuti per la maggior parte a Fmi e Bce.
«Speriamo di non rivederci anche domenica: vuol dire che l'accordo sulla Grecia può essere fatto anche nella giornata di sabato dai ministri dell'Economia». Lo ha detto il premier Matteo Renzi al termine dell'incontro con il primo ministro irlandese Enda Kenny. «Sono più ottimista del passato» sulla possibilità di raggiungere un accordo per la
Grecia, ha continuato Renzi. «Lavoriamo per questo e può esser chiuso entro domenica». «Dobbiamo salvare la Grecia con il supporto del suo governo - ha aggiunto - altrimenti è impossibile».
Il presidente francese, Francois Hollande, giudica le proposte greche «serie e credibili». Hollande ha detto che il «programma» consegnato ieri sera da Atene ai suoi creditori mostra la determinazione della Grecia a restare nella zona euro. Il capo dello stato ha auspicato che le discussioni riprendano «con la volontà di concludere».
«Se entro domenica non ci sarà un accordo sul nuovo programma di aiuti alla Grecia si andrà verso la Grexit con un programma di accompagnamento» e aiuti umanitari: «non c'è una terza opzione», ha sottolineato Hollande.
Tra le misure proposte, l'addio alle pensioni baby, la rinuncia allo sconto dell'Iva per le isole più turistiche, e l'aumento delle tasse per armatori e imprese. Un piano da 12 miliardi invece degli 8 del precedente, su cui il leader greco cercherà fin da oggi consenso in Parlamento.
Il piano. Risparmi su pensioni tra lo 0,25-0,50% del pil nel 2015 e l'1% dal 2016 in poi, tagliando progressivamente le baby pensioni (creando disincentivi) e innalzando l'età pensionabile a 67 anni entro il 2022.
Via lo sconto Iva alle isole entro il 2016, aliquota aumentata al 23% per ristoranti e catering, e per gli alberghi al 13%: è quanto prevede ancora la proposta di riforme greca arrivata all'Eurogruppo. I tagli alla difesa salgono invece 300 milioni di euro entro la fine del 2016.
C'è poi l'aumento delle tasse sugli armatori, dell'imposta sui beni di lusso (dal 10 al 13%), di quella sulle imprese (dal 26% al 28%), ma anche del contributo di solidarietà sul reddito e, se necessario, della tassa sugli immobili dopo la revisione catastale.
«Questa mattina la Grecia è più vicina a restare nell'Euro che ad uscirne. Sarà molto dura per Tsipras, perché dovrà trovare una maggioranza, ma ci riuscirà», ha detto Guy Verhofstadt, leader dei Liberali all'Europarlamento, parlando a Europe 1. Per il presidente dell'Alleanza dei Democratici e dei Liberali per l'Europa, intervenuto con toni duri nei confronti di Tsipras due giorni fa all'Europarlamento, «era evidente che la Grecia doveva fare delle proposte. Non c'erano altre scelte. Altrimenti era l'uscita dalla zona Euro ed era la catastrofe. I greci avrebbero perso tra il 30 ed il 40 per cento del loro potere d'acquisto»."
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