giovedì 23 luglio 2015

Prostituzione minorile - Ferite che non guariscono

Ferite che non guariscono: "La storia raccontata da Karla in Vaticano fa così impressione che non sembra vera. Sembra un film dell’orrore, una pagina cruenta di un racconto letterario. Invece quello di Karla è il racconto di un capitolo, il più crudele, delle nuove forme di schiavitù degli essere umani, la prostituzione infantile.



Tutto quello che a Karla è rimasto della sua infanzia sono numeri con cui misurare quanto sia lontana ora da quella vita, fatta di soprusi di ogni genere. «Oltre quarantamila uomini sono passati per il mio corpo da quando avevo dodici anni fino ai diciassette», ha detto la giovane messicana, testimone della Fundación Camino a casa, ai sindaci presenti. Numeri spaventosi, crudeli che hanno toccato il cuore di quanti erano nell’Aula nuova del Sinodo.

Si stima 1,8 milioni il numero di minori che ogni anno vengono sfruttati sessualmente, subiscono abusi o sono forzati a prostituirsi. Lo sfruttamento sessuale minorile è perseguibile penalmente in tutto il mondo, ma i casi che vengono individuati sono pochi e solo raramente vengono puniti.

Le nuove forme di schiavitù hanno diverse gradazioni e sfumature. Dalla prostituzione al lavoro schiavo, il passo è breve. Molte bambine diventano vittime prima ancora di capire quello che sta loro succedendo. È il caso di Ana, messicana anche lei, che ha portato la seconda testimonianza. La sua giornata di lavoro non finiva mai. Lavorava una media di venti ore al giorno. È andata avanti così per anni, finché i rappresentanti della Fundación messicana l’hanno liberata. Aveva più di seicento cicatrici in tutto il corpo quando la sua vita ha definitivamente cambiato corso. Aveva ventitré anni. La foto proiettata dagli schermi in sala è impressionante, Ana era irriconoscibile, il suo volto era gonfio e tumefatto dalle continue percosse. Molteplici sono le cause delle nuove schiavitù, dichiara al nostro giornale il vescovo Marcelo Sánchez Sorondo. La prima consiste nel «rifiuto dell’umanità nell’altro: oggi — spiega — come ieri, alla radice della schiavitù si trova una concezione della persona umana che ammette la possibilità di trattarla come un oggetto».

La battaglia contro i nuovi volti della schiavitù — un fronte sul quale Papa Francesco è impegnato da tempo e con molte iniziative — è il filo che lega gli interventi di questo convegno in Vaticano. Giornate di riflessione e di impegno contro un mercato che ha generato più di trenta milioni di nuovi schiavi e profitti illeciti per 150 miliardi di dollari l’anno.

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