Ma da maggio la Francia ci ha chiuso le porte in faccia - Politica - iltempo: "La sindrome del diniego è la nuova malattia di questa stranissima era del potere. Emergenza immigrati? Ma quando mai! (Boldrini). Problemi tra Italia e Francia sui migranti e il confine di Ventimiglia? Ma come ci pensate. «Con la Francia non c’è mai stata tensione», ha detto ieri Renzi durante la conferenza stampa con il Presidente francese Hollande. «Talvolta - ha spiegato il premier – la tensione scatta per le dichiarazioni di qualche ministro italiano o francese. Ma è la normalità di un fidanzamento di lungo corso». Negare, negare sempre e buttarla pure sul sentimentale. Mentre in Italia, no a Renzilandia, la situazione è un po’ differente. Sul caso Ventimiglia, non è che siano stati fatti granchè passi in avanti. Nella città, un buon numero di migranti sta defluendo. Alcuni si stanno affidando ai cosiddetti passeurs, per attraversare il confine mediante strade alternative (anche pericolose). Altri provano a lasciare l’Italia a Est. Ma continua il rimpallo di migranti tra Italia e Francia, sempre in virtù del bellissimo fidanzamento. Funziona così. Se la Francia trova sul proprio territorio dei migranti con documenti non in regola e presume che l’Italia sia il Paese di prima accoglienza, allora ce li rimanda indietro. Noi a, nostra volta, rispediamo Oltralpe quelli di cui non riteniamo provato l’iniziale approdo in Italia.
Comunque, a Ventimiglia ne sono rimasti 150 accampati. Questo è, per ora, lo stato dell’arte di una vicenda iniziata a maggio, quando la Francia ha cominciato a rimandare indietro i migranti a ritmi di circa cinque/seicento alla settimana. E da lì, è nato lo scontro tra il nostro governo italiano e quello francese. Da un lato, la perentorietà di Hollande e Valls, dall’altro gli appelli del nostro Esecutivo alla solidarietà europea. Ma siccome chi la dura la vince, non è difficile immaginare chi l’abbia vinta. La Francia schiera i blindati al confine. Impossibile passare. E a Ventimiglia la situazione precipita. Bivacchi, arroccamenti degli immigrati sugli scogli, tensioni. «L’antipasto di quanto succederebbe se si chiudesse Schengen», dice Alfano. Ma un funzionario della Prefettura Alpes Marittimes nega che la frontiera francese sia stata chiusa né che sia stata interrotta la circolazione stradale e ferroviaria. Schengen non è stato sospeso, insomma. Di tutta risposta, «fonti ben informate» italiane contraddicono questa linea, spiegando che sono stati reintrodotti controlli fissi alle frontiere con l’Italia non previsti dall’accordo sulla libera circolazione. Molto più difficile, comunque, passare.
Anche per i giornalisti italiani: una troupe di Sky Tg24 testimonia il cortese allontanamento ad opera di due gendarmi presso il Valico di San Luigi. Renzi nel frattempo, comincia a rivendicare un fantomatico «piano B» italiano, che dovrebbe stravolgere la situazione. Si vocifera preveda permessi temporanei ai migranti per oltrepassare le frontiere. Ipotesi poi negata dal governo. A margine del vertice dei ministri dell’interno europei di Lussemburgo, Alfano è perentorio: «L’Italia non ha mai proposto di rilasciare ai profughi permessi temporanei per viaggiare in Europa», dice ai giornalisti. Al suo fianco, i suoi omologhi tedesco e francese se la ridacchiano complici. Sempre perché è un bel fidanzamento, quello tra noi e la Francia. Confermato anche dalle parole di Valls, che parlando al notiziario di Tf1, il 16 giugno, ha chiesto all’Italia di aprire centri di accoglienza sul proprio territorio. E dalle ripetute perplessità di Hollande sulle quote per i richiedenti asilo tra gli stati membri. Sì, proprio un gran fidanzamento. Da ricoprire di dolcezza, magari quella della Nutella. La Royal aveva invitato a non mangiarla, ma poi ha chiesto scusa. Era una boutade di non poco conto, considerando che la Nutella è eccellenza italiana. Ma, almeno lì, ci hanno rispettato."
Comunque, a Ventimiglia ne sono rimasti 150 accampati. Questo è, per ora, lo stato dell’arte di una vicenda iniziata a maggio, quando la Francia ha cominciato a rimandare indietro i migranti a ritmi di circa cinque/seicento alla settimana. E da lì, è nato lo scontro tra il nostro governo italiano e quello francese. Da un lato, la perentorietà di Hollande e Valls, dall’altro gli appelli del nostro Esecutivo alla solidarietà europea. Ma siccome chi la dura la vince, non è difficile immaginare chi l’abbia vinta. La Francia schiera i blindati al confine. Impossibile passare. E a Ventimiglia la situazione precipita. Bivacchi, arroccamenti degli immigrati sugli scogli, tensioni. «L’antipasto di quanto succederebbe se si chiudesse Schengen», dice Alfano. Ma un funzionario della Prefettura Alpes Marittimes nega che la frontiera francese sia stata chiusa né che sia stata interrotta la circolazione stradale e ferroviaria. Schengen non è stato sospeso, insomma. Di tutta risposta, «fonti ben informate» italiane contraddicono questa linea, spiegando che sono stati reintrodotti controlli fissi alle frontiere con l’Italia non previsti dall’accordo sulla libera circolazione. Molto più difficile, comunque, passare.
Anche per i giornalisti italiani: una troupe di Sky Tg24 testimonia il cortese allontanamento ad opera di due gendarmi presso il Valico di San Luigi. Renzi nel frattempo, comincia a rivendicare un fantomatico «piano B» italiano, che dovrebbe stravolgere la situazione. Si vocifera preveda permessi temporanei ai migranti per oltrepassare le frontiere. Ipotesi poi negata dal governo. A margine del vertice dei ministri dell’interno europei di Lussemburgo, Alfano è perentorio: «L’Italia non ha mai proposto di rilasciare ai profughi permessi temporanei per viaggiare in Europa», dice ai giornalisti. Al suo fianco, i suoi omologhi tedesco e francese se la ridacchiano complici. Sempre perché è un bel fidanzamento, quello tra noi e la Francia. Confermato anche dalle parole di Valls, che parlando al notiziario di Tf1, il 16 giugno, ha chiesto all’Italia di aprire centri di accoglienza sul proprio territorio. E dalle ripetute perplessità di Hollande sulle quote per i richiedenti asilo tra gli stati membri. Sì, proprio un gran fidanzamento. Da ricoprire di dolcezza, magari quella della Nutella. La Royal aveva invitato a non mangiarla, ma poi ha chiesto scusa. Era una boutade di non poco conto, considerando che la Nutella è eccellenza italiana. Ma, almeno lì, ci hanno rispettato."
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