L’Isis chiude la diga di Ramadi e scatena la «guerra dell’acqua». Al Arabiya: rischio tragedia umanitaria - Il Sole 24 ORE: "L'Isis scatena la «guerra dell'acqua»: è allarme umanitario nella provincia di Anbar, nell'ovest dell'Iraq, dopo che i miliziani jihadisti hanno chiuso le condotte della grande diga di Ramadi, città caduta nelle loro mani il 17 maggio, facendo abbassare sensibilmente il livello del fiume Eufrate.
I guerriglieri hanno re-indirizzato il corso dell'acqua, tagliando la fornitura idrica nella zona dei villaggi di al Habbaniyah e al Khalidiya, centri minori sulla strada per Baghdad. E ora, oltre alla carenza di acqua potabile, che rischia di causare una tragedia umanitaria, i “soldati del Califfo” potrebbero infiltrarsi con facilità nell'alvo prosciugato, lanciando attacchi contro l'esercito.
L'Eufrate, infatti, rappresenta - al momento - una sorta di confine naturale tra i territori occupati dai jihadisti, che controllano il bacino nord, e quelli ancora nelle mani del governo, le cui forze tentano di recuperare posizioni dal bacino meridionale.
Un portavoce del governatore di Anbar ha confermato che, dopo la chiusura della diga, l'esercito e' stato costretto a riposizionarsi. «Prima dovevano monitorare solo i ponti e alcune aree, ora tutto il letto del fiume e' attraversabile», ha spiegato Hikmat Suleiman.
«Il Daesh (lo Stato Islamico, ndr) sta conducendo una sporca guerra dell'acqua», ha commentato Sabah Karhout, capo del consiglio provinciale di Anbar. «Tagliare l'acqua è il peggior crimine possibile. Costringerà bambini, donne e anziani a fuggire e permetterà loro di muoversi e lanciare attacchi».
Non è la prima volta che l'Isis utilizza l'acqua come strumento offensivo. La scorsa estate i miliziani conquistarono la diga di Mosul, la più grande del Paese, minacciando di sommergere Baghdad e assetare le citta' circostanti. I peshmerga curdi, appoggiati dai raid americani, riuscirono dieci giorni dopo a riconquistarla.
«70 persone uccise in raid aereo in Nord Iraq»
Settanta persone, tra le quali probabilmente civili, sono state uccise in un raid aereo su Hajiwa, località nel Nord dell'Iraq controllata dall'Isis. Lo riferisce la televisione panaraba Al Jazira. Non è chiaro se i jet fossero iracheni o della Coalizione internazionale a guida americana.
«Minacce contro Israele»
L'Isis minaccia di colpire Israele dopo che Hamas ha arrestato nelle scorse settimane più di 100 sostenitori dello Stato islamico nella Striscia di Gaza e ieri ha ucciso un leader salafita locale. Nei giorni scorsi, il sito israeliano Debka ha denunciato la presenza dei jihadisti dell'Isis nell'enclave palestinese, riferendo di posti di controllo e severe misure di sicurezza adottate da Hamas soprattutto a seguito della rivendicazione da parte dell'Isis dell'omicidio di un proprio esponente di spicco, Sabah Siam, ucciso la scorsa settimana. "
I guerriglieri hanno re-indirizzato il corso dell'acqua, tagliando la fornitura idrica nella zona dei villaggi di al Habbaniyah e al Khalidiya, centri minori sulla strada per Baghdad. E ora, oltre alla carenza di acqua potabile, che rischia di causare una tragedia umanitaria, i “soldati del Califfo” potrebbero infiltrarsi con facilità nell'alvo prosciugato, lanciando attacchi contro l'esercito.
L'Eufrate, infatti, rappresenta - al momento - una sorta di confine naturale tra i territori occupati dai jihadisti, che controllano il bacino nord, e quelli ancora nelle mani del governo, le cui forze tentano di recuperare posizioni dal bacino meridionale.
Un portavoce del governatore di Anbar ha confermato che, dopo la chiusura della diga, l'esercito e' stato costretto a riposizionarsi. «Prima dovevano monitorare solo i ponti e alcune aree, ora tutto il letto del fiume e' attraversabile», ha spiegato Hikmat Suleiman.
«Il Daesh (lo Stato Islamico, ndr) sta conducendo una sporca guerra dell'acqua», ha commentato Sabah Karhout, capo del consiglio provinciale di Anbar. «Tagliare l'acqua è il peggior crimine possibile. Costringerà bambini, donne e anziani a fuggire e permetterà loro di muoversi e lanciare attacchi».
Non è la prima volta che l'Isis utilizza l'acqua come strumento offensivo. La scorsa estate i miliziani conquistarono la diga di Mosul, la più grande del Paese, minacciando di sommergere Baghdad e assetare le citta' circostanti. I peshmerga curdi, appoggiati dai raid americani, riuscirono dieci giorni dopo a riconquistarla.
«70 persone uccise in raid aereo in Nord Iraq»
Settanta persone, tra le quali probabilmente civili, sono state uccise in un raid aereo su Hajiwa, località nel Nord dell'Iraq controllata dall'Isis. Lo riferisce la televisione panaraba Al Jazira. Non è chiaro se i jet fossero iracheni o della Coalizione internazionale a guida americana.
«Minacce contro Israele»
L'Isis minaccia di colpire Israele dopo che Hamas ha arrestato nelle scorse settimane più di 100 sostenitori dello Stato islamico nella Striscia di Gaza e ieri ha ucciso un leader salafita locale. Nei giorni scorsi, il sito israeliano Debka ha denunciato la presenza dei jihadisti dell'Isis nell'enclave palestinese, riferendo di posti di controllo e severe misure di sicurezza adottate da Hamas soprattutto a seguito della rivendicazione da parte dell'Isis dell'omicidio di un proprio esponente di spicco, Sabah Siam, ucciso la scorsa settimana. "
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