Due versioni per Touil, il marocchino arrestato a Gaggiano per l’attentato al Bardo - Geopolitica: "Gli inquirenti stanno passando ai raggi X vita e abitudini di Abdel Majid Touil, il 22enne marocchino arrestato il 26 maggio a Gaggiano, nel Milanese, su mandato di cattura internazionale spiccato dalle autorità tunisine in quanto sospettato aver preso parte all’attentato al Museo del Bardo del 18 marzo, che provocò la morte di 23 persone tra le quali gli italiani Francesco Caldara, Orazio Conte, Antonella Sesino e Giuseppina Biella.
Quello che si sta cercando di fare è un po’ di ordine, poiché al momento vi sono due versioni, due linee sulle quali si lavora, in antitesi l’una con l’altra: i registri scolastici e le testimonianze dei conoscenti e dei genitori, Fatima e Abdallah Touil (residenti con regolare permesso di soggiorno) danno il giovane in Italia il giorno dell’attentato. Della cosa ne è convinto anche il procuratore aggiunto Maurizio Romanelli, ma le autorità di Tunisi ribadiscono di non avere dubbi:
Touil il 18 marzo era a Tunisi, dove guidava l’auto del commando terrorista. Non solo: la sua partecipazione alla cellula jihadista non sarebbe stata occasionale, bensì strutturata, tanto che si sarebbe addestrato in Libia presso uno dei campi dell’Isis destinato ad una prima formazione dei miliziani. E proprio alcuni tunisini arrestati mentre rientravano dalla Libia avrebbero fatto il nome di Abdel Majid Touil, ma di altre prove contro di lui non si hanno notizie.
Per quanto riguarda la questione del passaporto, il giovane ha spiegato alla madre Fatima, che lo è andato a trovare mercoledì, ha spiegato che “Il passaporto l’ho venduto in Libia. Lo vendono tutti, prima di partire”. Difatti in Italia è giunto in febbraio, con i barconi, proprio per ricongiungersi con la famiglia: come ha spiegato il padre Abdallah, il giovane è partito dal villaggio marocchino di Sidi Jaber (700 anime) con pochi soldi, giusti per comprare il volo low cost per Tunisi, dove avrebbe venduto il documento per poter pagare gli scafisti e partire per l’Italia, dove diversi fotogrammi lo riprendono mentre sbarca.
Potrebbe essere quindi l’acquirente finale del passaporto ad essersi spacciato per Abdel Majid Touil, ed a prendere parte all’attentato al Museo
I vertici del carcere di Opera, dove al momento Touil si trova, riferiscono che gode di buona salute, mangia e beve quel che gli viene portato, mantiene un comportamento tranquillo, non ha inscenato proteste e non ha avanzato richieste di alcun tipo.
Continua a dichiararsi innocente, e ad affermare che in Tunisia vi è stato solo un giorno prima dell’imbarco. Ma a Tunisi il timore è che se scarcerato si recherebbe in Marocco, o farebbe perdere le proprie tracce."
Quello che si sta cercando di fare è un po’ di ordine, poiché al momento vi sono due versioni, due linee sulle quali si lavora, in antitesi l’una con l’altra: i registri scolastici e le testimonianze dei conoscenti e dei genitori, Fatima e Abdallah Touil (residenti con regolare permesso di soggiorno) danno il giovane in Italia il giorno dell’attentato. Della cosa ne è convinto anche il procuratore aggiunto Maurizio Romanelli, ma le autorità di Tunisi ribadiscono di non avere dubbi:
Touil il 18 marzo era a Tunisi, dove guidava l’auto del commando terrorista. Non solo: la sua partecipazione alla cellula jihadista non sarebbe stata occasionale, bensì strutturata, tanto che si sarebbe addestrato in Libia presso uno dei campi dell’Isis destinato ad una prima formazione dei miliziani. E proprio alcuni tunisini arrestati mentre rientravano dalla Libia avrebbero fatto il nome di Abdel Majid Touil, ma di altre prove contro di lui non si hanno notizie.
Per quanto riguarda la questione del passaporto, il giovane ha spiegato alla madre Fatima, che lo è andato a trovare mercoledì, ha spiegato che “Il passaporto l’ho venduto in Libia. Lo vendono tutti, prima di partire”. Difatti in Italia è giunto in febbraio, con i barconi, proprio per ricongiungersi con la famiglia: come ha spiegato il padre Abdallah, il giovane è partito dal villaggio marocchino di Sidi Jaber (700 anime) con pochi soldi, giusti per comprare il volo low cost per Tunisi, dove avrebbe venduto il documento per poter pagare gli scafisti e partire per l’Italia, dove diversi fotogrammi lo riprendono mentre sbarca.
Potrebbe essere quindi l’acquirente finale del passaporto ad essersi spacciato per Abdel Majid Touil, ed a prendere parte all’attentato al Museo
I vertici del carcere di Opera, dove al momento Touil si trova, riferiscono che gode di buona salute, mangia e beve quel che gli viene portato, mantiene un comportamento tranquillo, non ha inscenato proteste e non ha avanzato richieste di alcun tipo.
Continua a dichiararsi innocente, e ad affermare che in Tunisia vi è stato solo un giorno prima dell’imbarco. Ma a Tunisi il timore è che se scarcerato si recherebbe in Marocco, o farebbe perdere le proprie tracce."
Nessun commento:
Posta un commento