Avvertimento a Mosca: pronti a nuove sanzioni - Il Sole 24 ORE: "Le violazioni degli accordi sull’Ucraina da parte russa preoccupano fortemente i capi di Stato e di Governo del G-7 che minacciano nuove sanzioni in caso di mancato rispetto degli accordi di Minsk. Anche se per il premier italiano, Matteo Renzi, «non c’è stata nessuna discussione negativa» e tutti vorrebbero «reingaggiare» Mosca in molti dossier economici, la ripresa dei combattimenti nell’Est dell’Ucraina è valutata con preoccupazione soprattutto da parte americana. Drastico il giudizio di Barack Obama: «È una questione che dovrà decidere Putin: vuole continuare a isolare il suo Paese e la sua economia? Oppure vuole riconoscere che la grandezza della Russia non dipende dalle violazioni territoriali e dell’integrità degli altri Paesi?». Secondo Obama «il popolo russo sta sostenendo un costo, l’economia russa è stata indebolita moltissimo, il rublo ha perso valore, l’inflazione è aumentata. La Russia è in recessione, quindi le azioni di Mosca in Ucraina stanno solo facendo del male alla Russia e al popolo russo».
Nelle stesse ore, da Mosca, il ministero degli Esteri lasciava aperta la porta al rapporto con l’Unione Europea ma non usava mezzi termini con gli Stati Uniti: «Ci riserviamo il diritto di reagire conseguentemente a tutte le iniziative non amichevoli compiute contro di noi dagli Usa». Resta il fatto che nel comunicato finale tutti, Renzi compreso, si sono detti «pronti ad adottare ulteriori misure restrittive contro la Russia se sarà necessario e la durata delle sanzioni sarà legata al completo rispetto degli accordi di Minsk da parte della Russia e al suo rispetto della sovranità ucraina». Le sanzioni «potranno essere ritirate solo quando la Russia rispetterà gli impegni». Il documento ha ribadito l’impegno a lavorare con le istituzioni finanziarie internazionali per fornire sostegno tecnico ed economico all’Ucraina. Ma l’obiettivo di tutti, ha tenuto a precisare Renzi, è «reingaggiare la Russia sulle tante partite aperte al di là di quella ucraina».
Da parte italiana c’è un grande impegno diplomatico (non sempre apprezzato da parte americana) per tenere aperto il dialogo con Mosca. Del resto proprio domani Vladimir Putin sarà a Milano per visitare il padiglione russo dell’Expo. E nei prossimi giorni Milano si trasformerà – lo ha preannunciato ieri lo stesso Renzi – in un crocevia diplomatico: dopo Putin venerdì ci saranno alcuni tra i leader dei Paesi sudamericani, mercoledì 17 sarà la volta di Cameron, domenica 21 François Hollande. Attivismo dell’Italia anche sulla Libia la cui situazione preoccupa i Governi del G-7 che si sono appellati alle due parti (Tobruk e Tripoli) perché «venga raggiunto un accordo politico» che allontani il rischio terrorismo e i flussi incontrollati di migranti.
Ma il focus del G-7 (soprattutto dopo l’uscita di scena di Mosca) resta economico. «Molte nostre economie - hanno dichiarato i Sette - stanno ancora operando al di sotto del loro pieno potenziale e che ulteriore lavoro è necessario per raggiungere il nostro obiettivo di una crescita forte, sostenuta e bilanciata». In questo contesto il G-7 si è impegnato «ad affrontare queste sfide e a continuare gli sforzi perché la crescita sia per tutti». Sulla crescita, ha chiosato poi Renzi, «c’è stata una discussione significativa, con noi e gli Stati Uniti sulla stessa linea, non così gli altri nostri amici del G-7». Su questo tema, secondo Renzi, «si apre una partita nuova, non è più il secondo tempo della stessa partita, e spero che l’Italia possa essere protagonista e segni anche un gol perchè non siamo più il malato d’Europa e torniamo a investire sulla crescita»."
Nelle stesse ore, da Mosca, il ministero degli Esteri lasciava aperta la porta al rapporto con l’Unione Europea ma non usava mezzi termini con gli Stati Uniti: «Ci riserviamo il diritto di reagire conseguentemente a tutte le iniziative non amichevoli compiute contro di noi dagli Usa». Resta il fatto che nel comunicato finale tutti, Renzi compreso, si sono detti «pronti ad adottare ulteriori misure restrittive contro la Russia se sarà necessario e la durata delle sanzioni sarà legata al completo rispetto degli accordi di Minsk da parte della Russia e al suo rispetto della sovranità ucraina». Le sanzioni «potranno essere ritirate solo quando la Russia rispetterà gli impegni». Il documento ha ribadito l’impegno a lavorare con le istituzioni finanziarie internazionali per fornire sostegno tecnico ed economico all’Ucraina. Ma l’obiettivo di tutti, ha tenuto a precisare Renzi, è «reingaggiare la Russia sulle tante partite aperte al di là di quella ucraina».
Da parte italiana c’è un grande impegno diplomatico (non sempre apprezzato da parte americana) per tenere aperto il dialogo con Mosca. Del resto proprio domani Vladimir Putin sarà a Milano per visitare il padiglione russo dell’Expo. E nei prossimi giorni Milano si trasformerà – lo ha preannunciato ieri lo stesso Renzi – in un crocevia diplomatico: dopo Putin venerdì ci saranno alcuni tra i leader dei Paesi sudamericani, mercoledì 17 sarà la volta di Cameron, domenica 21 François Hollande. Attivismo dell’Italia anche sulla Libia la cui situazione preoccupa i Governi del G-7 che si sono appellati alle due parti (Tobruk e Tripoli) perché «venga raggiunto un accordo politico» che allontani il rischio terrorismo e i flussi incontrollati di migranti.
Ma il focus del G-7 (soprattutto dopo l’uscita di scena di Mosca) resta economico. «Molte nostre economie - hanno dichiarato i Sette - stanno ancora operando al di sotto del loro pieno potenziale e che ulteriore lavoro è necessario per raggiungere il nostro obiettivo di una crescita forte, sostenuta e bilanciata». In questo contesto il G-7 si è impegnato «ad affrontare queste sfide e a continuare gli sforzi perché la crescita sia per tutti». Sulla crescita, ha chiosato poi Renzi, «c’è stata una discussione significativa, con noi e gli Stati Uniti sulla stessa linea, non così gli altri nostri amici del G-7». Su questo tema, secondo Renzi, «si apre una partita nuova, non è più il secondo tempo della stessa partita, e spero che l’Italia possa essere protagonista e segni anche un gol perchè non siamo più il malato d’Europa e torniamo a investire sulla crescita»."
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