Toaff morto, gli ebrei scappano dall’Italia | Italy Journal: "Toaff morto, gli ebrei scappano dall’Italia" Gli ebrei fuggono dall’Italia. L’allarme arriva dal Rabbino capo di Roma, Riccardo Di Segni. Se in Francia, sui 480 mila ebrei residenti, nel 2014 se ne sono andati in 5 mila (l’un per cento circa), da noi su 28 mila, l’anno passato sono andati via in 323 (più dell’uno per cento). Si tratta del secondo numero più alto degli ultimi 40 anni.
Che significa? Che l’Italia oltre a non essere più un Paese conveniente non è neanche più un Paese sicuro per le minoranze. La progressione pare infatti inarrestabile: nel 2003 le partenze erano state appena 23, nel 2010 97. E così via. Gli ultimi episodi non fanno che confermare che c’è un movimento abbastanza organizzato che torna a prendersela con la popolazione ebraica, come accadeva quasi un secolo fa.
A Milano, c’è stato definito da molti ‘vergognoso’ l’attacco alla Brigata ebraica durante il corteo per la festa della Liberazione; a Roma sono comparse scritte di cattivo gusto contro i semiti dopo la morte dell’ex rabbino Elio Toaff. Due gravi episodi, spia di un malessere generale. Eppure, non stiamo parlando di ebrei di prima generazione, ma di persone i cui genitori e nonni sono nati in Italia.
Gianluca Pontecorvo, giovane membro della Comuinità ebraica romana (dove vivono la metà del totale degli ebrei in Italia), spiega: “ In Italia, ci sono episodi quotidiani peggiori rispetto alla Francia, dove la comunità è molto più forte. I bambini ebrei romani sono costretti ad andare a scuola scortati dalle forze dell’ordine ”.
Una situazione, insomma, che potrebbe esplodere da un momento all’altro. Movimenti di destra e di estrema destra cercano di cavalcare l’onda della crisi economica e della mancanza di posti di lavoro per mettere di nuovo all’angolo la comunità ebraica. Per ‘ghettizzarla’. Parola che solo a sentirla dovrebbe far rabbrividire tutti. Anche quelli che nel Ventennio non c’erano."
Che significa? Che l’Italia oltre a non essere più un Paese conveniente non è neanche più un Paese sicuro per le minoranze. La progressione pare infatti inarrestabile: nel 2003 le partenze erano state appena 23, nel 2010 97. E così via. Gli ultimi episodi non fanno che confermare che c’è un movimento abbastanza organizzato che torna a prendersela con la popolazione ebraica, come accadeva quasi un secolo fa.
A Milano, c’è stato definito da molti ‘vergognoso’ l’attacco alla Brigata ebraica durante il corteo per la festa della Liberazione; a Roma sono comparse scritte di cattivo gusto contro i semiti dopo la morte dell’ex rabbino Elio Toaff. Due gravi episodi, spia di un malessere generale. Eppure, non stiamo parlando di ebrei di prima generazione, ma di persone i cui genitori e nonni sono nati in Italia.
Gianluca Pontecorvo, giovane membro della Comuinità ebraica romana (dove vivono la metà del totale degli ebrei in Italia), spiega: “ In Italia, ci sono episodi quotidiani peggiori rispetto alla Francia, dove la comunità è molto più forte. I bambini ebrei romani sono costretti ad andare a scuola scortati dalle forze dell’ordine ”.
Una situazione, insomma, che potrebbe esplodere da un momento all’altro. Movimenti di destra e di estrema destra cercano di cavalcare l’onda della crisi economica e della mancanza di posti di lavoro per mettere di nuovo all’angolo la comunità ebraica. Per ‘ghettizzarla’. Parola che solo a sentirla dovrebbe far rabbrividire tutti. Anche quelli che nel Ventennio non c’erano."
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