Vaticano - Pedofilia, l’ordine del Papa: «Tutelare i bambini, non evitare gli scandali» | mondo | Il Secolo XIX: "Roma - Il desiderio di evitare lo scandalo non può essere prioritario rispetto alla difesa di un bambino abusato da un sacerdote, perché «non c’è assolutamente posto nel ministero per coloro che abusano dei minori». Papa Francesco demolisce decenni di atteggiamenti improntati ad un uso improprio ed eccessivo della “discrezione” da parte di troppi vescovi che hanno coperto preti macchiatisi di atti di pedofilia. Lo fa in un passaggio di una lettera inviata ai Presidenti delle Conferenze Episcopali e ai Superiori degli Istituti di vita consacrata resa nota oggi. Bergoglio scrive: «Le famiglie devono sapere che la Chiesa non risparmia sforzi per tutelare i loro figli e hanno il diritto di rivolgersi ad essa con piena fiducia, perché è una casa sicura». Ed eccolo il passaggio chiave: «Non potrà, pertanto, venire accordata priorità ad altro tipo di considerazioni, di qualunque natura esse siano, come ad esempio il desiderio di evitare lo scandalo, poiché non c’è assolutamente posto nel ministero per coloro che abusano dei minori».
Nella missiva il Pontefice ripercorre le tappe con cui si è arrivati alla nascita, fortemente voluta da Bergoglio stesso, della Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori. Tra pochi giorni tutti i membri della Commissione si riuniranno a Roma per la prima volta. Nato nel marzo dello scorso anno, l’organismo (creato da Jorge Mario Bergoglio per la prevenzione della pedofilia), conta 17 membri, rappresentanti di tutti i continenti, tra i quali otto donne, dieci laici e due persone, un uomo e una donna, che da bambini furono abusati da un prete. Un organismo interdisciplinare, guidato dal cardinale Sean O’Malley il cappuccino statunitense che, proprio da arcivescovo di Boston, negli anni passati aveva dovuto affrontare la questione della pedofilia nella sua diocesi.
«Al Vescovo diocesano e ai Superiori maggiori - osserva il Papa - spetta il compito di verificare che nelle parrocchie e nelle altre istituzioni della Chiesa venga garantita la sicurezza dei minori e degli adulti vulnerabili. Come espressione del dovere della Chiesa di manifestare la compassione di Gesù verso coloro che hanno subito abusi sessuali e verso le loro famiglie, le Diocesi e gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica sono esortati ad individuare programmi di assistenza pastorale, che potranno avvalersi dell’apporto di servizi psicologici e spirituali. I Pastori e i responsabili delle comunità religiose – prosegue il Pontefice - siano disponibili all’incontro con le vittime e i loro cari: si tratta di occasioni preziose per ascoltare e per chiedere perdono a quanti hanno molto sofferto».
«Per tutti questi motivi – conclude il Papa -, chiedo la vostra collaborazione piena e attenta con la Commissione per la Tutela dei Minori. Il lavoro che ho affidato loro comprende l’assistenza a voi e alle vostre Conferenze, attraverso il reciproco scambio di “prassi virtuose” e di programmi di educazione, formazione e istruzione per quanto riguarda la risposta da dare agli abusi sessuali»."
Nella missiva il Pontefice ripercorre le tappe con cui si è arrivati alla nascita, fortemente voluta da Bergoglio stesso, della Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori. Tra pochi giorni tutti i membri della Commissione si riuniranno a Roma per la prima volta. Nato nel marzo dello scorso anno, l’organismo (creato da Jorge Mario Bergoglio per la prevenzione della pedofilia), conta 17 membri, rappresentanti di tutti i continenti, tra i quali otto donne, dieci laici e due persone, un uomo e una donna, che da bambini furono abusati da un prete. Un organismo interdisciplinare, guidato dal cardinale Sean O’Malley il cappuccino statunitense che, proprio da arcivescovo di Boston, negli anni passati aveva dovuto affrontare la questione della pedofilia nella sua diocesi.
«Al Vescovo diocesano e ai Superiori maggiori - osserva il Papa - spetta il compito di verificare che nelle parrocchie e nelle altre istituzioni della Chiesa venga garantita la sicurezza dei minori e degli adulti vulnerabili. Come espressione del dovere della Chiesa di manifestare la compassione di Gesù verso coloro che hanno subito abusi sessuali e verso le loro famiglie, le Diocesi e gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica sono esortati ad individuare programmi di assistenza pastorale, che potranno avvalersi dell’apporto di servizi psicologici e spirituali. I Pastori e i responsabili delle comunità religiose – prosegue il Pontefice - siano disponibili all’incontro con le vittime e i loro cari: si tratta di occasioni preziose per ascoltare e per chiedere perdono a quanti hanno molto sofferto».
«Per tutti questi motivi – conclude il Papa -, chiedo la vostra collaborazione piena e attenta con la Commissione per la Tutela dei Minori. Il lavoro che ho affidato loro comprende l’assistenza a voi e alle vostre Conferenze, attraverso il reciproco scambio di “prassi virtuose” e di programmi di educazione, formazione e istruzione per quanto riguarda la risposta da dare agli abusi sessuali»."
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