Fondo sociale europeo - Commissione europea: "Le conseguenze e le lezioni emerse dalla crisi economica in materia di lavoro e standard di vita sono oggetto dell'ultimo rapporto «Occupazione e sviluppi sociali in Europa», pubblicato dalla Commissione il 15 gennaio.
Tale rapporto ritiene di importanza cruciale, per la resilienza economica, la presenza di posti di lavoro di elevata qualità, di meccanismi efficaci di protezione sociale e di investimenti in capacità e competenze. Questi risultati si basano su un'analisi del lavoro e delle tendenze sociali in continua evoluzione nei paesi dell'UE durante la crisi.
Il rapporto evidenzia che l'impatto negativo sull'occupazione e sui redditi è meno marcato nei paesi con mercati del lavoro più aperti e meno segmentati, e in quelli con forti investimenti nell'apprendimento permanente. Commentando il rapporto, il Commissario per l'occupazione, gli affari sociali, le competenze e la mobilità del lavoro, Marianne Thyssen, ha affermato che, oltre a riforme strutturali, «Abbiamo bisogno di ulteriori investimenti nelle persone per istruire, formare e attivare ancor meglio gli europei riguardo al mercato del lavoro».
Far coincidere le competenze con i posti di lavoro
Per fronteggiare le sfide demografiche sono essenziali gli investimenti nel capitale umano, secondo gli autori del rapporto. Una migliore istruzione che porta a qualifiche più elevate all'interno di un quadro coerente per l'apprendimento permanente è l'unico modo per garantire una crescita foriera di posti di lavoro e inclusiva. Tuttavia, questo deve essere accompagnato dalla disponibilità di posti di lavoro di elevata qualità, sottolinea il rapporto. Lo sviluppo delle tecnologie, la crescita dell'economia verde e un contesto economico in evoluzione presentano sia minacce che opportunità di occupazione e di reddito. Per questo sono necessarie politiche che prevedano e mettano in atto risposte all'innovazione. Il rapporto sottolinea anche la necessità di rilanciare la convergenza socio-economica, in particolare nei paesi del sud Europa e nei paesi confinanti, dove gli squilibri strutturali hanno subito il contraccolpo più forte durante la crisi.
Sempre secondo il rapporto, il Fondo sociale europeo può sostenere azioni nazionali per contrastare quegli impatti della crisi che lasciano cicatrici profonde e che la rendono più grave e persistente. Constatando che le forze di mercato da sole non sono sufficienti, gli autori indicano riforme a livello nazionale volte a stabilizzare la protezione sociale come il vero volano per l'occupazione e la crescita della produttività. Inoltre, i finanziamenti dell'FSE possono integrare le misure nazionali volte a promuovere la mobilità dei lavoratori e migliorare le competenze, aumentando così l'occupazione e la produttività."
Tale rapporto ritiene di importanza cruciale, per la resilienza economica, la presenza di posti di lavoro di elevata qualità, di meccanismi efficaci di protezione sociale e di investimenti in capacità e competenze. Questi risultati si basano su un'analisi del lavoro e delle tendenze sociali in continua evoluzione nei paesi dell'UE durante la crisi.
Il rapporto evidenzia che l'impatto negativo sull'occupazione e sui redditi è meno marcato nei paesi con mercati del lavoro più aperti e meno segmentati, e in quelli con forti investimenti nell'apprendimento permanente. Commentando il rapporto, il Commissario per l'occupazione, gli affari sociali, le competenze e la mobilità del lavoro, Marianne Thyssen, ha affermato che, oltre a riforme strutturali, «Abbiamo bisogno di ulteriori investimenti nelle persone per istruire, formare e attivare ancor meglio gli europei riguardo al mercato del lavoro».
Far coincidere le competenze con i posti di lavoro
Per fronteggiare le sfide demografiche sono essenziali gli investimenti nel capitale umano, secondo gli autori del rapporto. Una migliore istruzione che porta a qualifiche più elevate all'interno di un quadro coerente per l'apprendimento permanente è l'unico modo per garantire una crescita foriera di posti di lavoro e inclusiva. Tuttavia, questo deve essere accompagnato dalla disponibilità di posti di lavoro di elevata qualità, sottolinea il rapporto. Lo sviluppo delle tecnologie, la crescita dell'economia verde e un contesto economico in evoluzione presentano sia minacce che opportunità di occupazione e di reddito. Per questo sono necessarie politiche che prevedano e mettano in atto risposte all'innovazione. Il rapporto sottolinea anche la necessità di rilanciare la convergenza socio-economica, in particolare nei paesi del sud Europa e nei paesi confinanti, dove gli squilibri strutturali hanno subito il contraccolpo più forte durante la crisi.
Sempre secondo il rapporto, il Fondo sociale europeo può sostenere azioni nazionali per contrastare quegli impatti della crisi che lasciano cicatrici profonde e che la rendono più grave e persistente. Constatando che le forze di mercato da sole non sono sufficienti, gli autori indicano riforme a livello nazionale volte a stabilizzare la protezione sociale come il vero volano per l'occupazione e la crescita della produttività. Inoltre, i finanziamenti dell'FSE possono integrare le misure nazionali volte a promuovere la mobilità dei lavoratori e migliorare le competenze, aumentando così l'occupazione e la produttività."
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