domenica 22 febbraio 2015

Bandiera Isis sul Colosseo, l'ultima minaccia all'Italia: "Stiamo arrivando a Roma"

Bandiera Isis sul Colosseo, l'ultima minaccia all'Italia: "Stiamo arrivando a Roma": "Dopo San Pietro tocca al Colosseo, altro simbolo per eccellenza di Roma. L'ultima provocazione propagandistica dello Stato islamico è proprio la bandiera nera dell'Isis sull'Anfiteatro flavio. Su Twitter un account affiliato allo Stato islamico libico ha pubblicato la foto di un jihadista armato, davanti al mare, che guarda il Colosseo sullo sfondo. Una scritta recita l'Isis "dalla Libia sta arrivando a Roma". "Con le mani sul grilletto, stiamo arrivando a Roma": l'ultima minaccia dell'Isis diretta all'Italia arriva da un account twitter legato ai jihadisti libici. Poi due foto: la prima ritrae un combattente armato, davanti al mare, che guarda il Colosseo sullo sfondo. Sul monumento sventola la bandiera nera di al Baghdadi.

(continua dopo la foto)



Nella seconda invece è disegnato il gasdotto Greenstream che da Wafa in Libia arriva a Gela, in Sicilia, cioè una delle principali linee di rifornimento energetico dell'Italia. "Le onde ancora ci separano, ma questo è un mare piccolo, è una promessa al nostro Profeta", minaccia il comunicato allegato ai nuovi proclami Isis: "State attenti, ogni stupido passo vi costerà caro", si afferma forse in riferimento al ruolo guida che l'Italia vuole giocare per la stabilizzazione della Libia. "Ogni stupido passo incendierà tutto il Mediterraneo", si prosegue citando tutti i Paesi confinanti, dalla Tunisia all'Egitto. E ancora attacchi, "siete i cani da guardia" dei Paesi arabi, riferimento a punizioni e torture. Si cita anche Omar al-Mukhtar, l'eroe libico della resistenza anti-italiana negli Anni 20 del secolo scorso.

L'account jihadista che ha pubblicato foto e comunicato è inserito nella lista nera del collettivo hacktivista Anonymous, che all'indomani della strage di Parigi nell'attacco a Charlie Hebdo, ha lanciato #OpIsis per spegnere il network online dello Stato islamico. Centinaia gli account sui social network oscurati o messi a nudo, così come decine di siti web o indirizzi di posta."

'via Blog this'

Nessun commento: