sabato 31 gennaio 2015

Unioni civili, l’affondo del cardinale - Roma Capitale - iltempo

Unioni civili, l’affondo del cardinale - Roma Capitale - iltempo: "È il giorno della rivolta del mondo cattolico, quello che segue l’approvazione in Assemblea capitolina del Registro delle Unioni civili, con tanto di festa arcobaleno delle associazioni gay. Un affronto ai valori non solo cattolici ma costituzionali, aggravato dall’effetto squisitamente mediatico dell’atto votato dal Consiglio comunale di Roma Capitale. Tuona dai microfoni di Radio Vaticana, il cardinale vicario Agostino Vallini che bolla il Registro come «un atto di pressione politica. Al sindaco Marino mi sentirei di dire quello che già ho avuto modo di dirgli in privato, e cioè che Roma dinanzi a problemi enormi, di cui i cittadini esprimono anche in maniera sofferta la difficoltà, avrebbe bisogno di un impegno su fronti diversi e non quelli di una pressione politica per modificare l’istituto matrimoniale». Dura la reazione anche del direttore del settimanale del Vicariato Roma Sette, don Angelo Zema: «La finta priorità della politica romana è stata messa all’ordine del giorno, discussa e votata: l’esito era scontato. Il registro delle unioni civili ora c’è, anche se servirà a ben poco. Il sindaco Marino, orgoglioso di aver partecipato al voto che equipara le unioni civili, anche dello stesso sesso, al matrimonio, e tutti i consiglieri che l’hanno approvato lo sanno bene. Ma per loro quello che conta è mandare un segnale alla politica nazionale. Come se la politica dovesse essere fatta di segnali. A noi, però, piace pensare che possa e debba essere ancora sostanza che guardi al bene comune e non a interessi di parte». E di segnali politici ieri ce ne sono stati eccome. A partire dalla "freddezza" del governatore, Nicola Zingaretti: «Non ho visto la delibera ma credo che un allargamento della sfera dei diritti sia un fatto positivo», poi in merito alla reciproca assistenza sanitaria delle coppie non sposate, «quando sarà il momento ci adegueremo». E segnali li ha dati anche il sindaco Marino, impegnato, il giorno dopo, a gestire il "successo" della sinistra sulle unioni gay e spara contro la civica di Alfio Marchini: «All’indomani del voto sulle Unioni civili sappiamo che la lista Marchini non le vuole e questo è un messaggio chiaro e forte», un messaggio che «tutte le persone che credono nell’amore dovranno ricordare quando, nel 2018, si voterà di nuovo. Chi è sceso in campo con un grande cuore, dimostra di non riconoscere l’amore». Non si fa attendere la replica: «Sono felice che Marino senta aria di elezioni e lanci accorati quanto confusi appelli agli elettori - replica Alfio Marchini - ripeto ciò che ho risposto privatamente al sindaco già l’altra sera. Due motivi mi hanno indotto a non partecipare al voto: mesi fa, in una intervista a Il Tempo , ho dichiarato la mia posizione favorevole sui registri delle unioni civili a condizione che fossero realmente unioni e non furbi accordi per ottenere privilegi. La maggioranza con la solita arroganza non ha accettato un nostro emendamento e noi, per coerenza, non votiamo ciò di cui non condividiamo il contenuto». Clima rovente anche in città dove ieri sono comparsi striscioni omofobi sui muri dei licei Mamiani, Pascal, Righi, Socrate di Lotta Studentesca. Tanti segnali. Certamente troppi."

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