Cristiano (religione) - Wikipedia: "I cristiani venerano l'Antico Testamento come vera Parola di Dio, scritto soprattutto per preparare l'avvento di Cristo, ma affermano che il Nuovo Testamento, il cui oggetto centrale è Gesù Cristo, consegna la verità definitiva della Rivelazione divina. Per il cristiano, l'Antico Testamento prepara il Nuovo e il Nuovo dà compimento all'Antico[1].
Seppure lo stesso Cristo, nel racconto degli evangelisti, affermò di non essere venuto ad abolire le Sacre Scritture (Mt 5,17), il cristiano "non è più sotto la Legge di Mosè"[2], poiché essa appartiene al canone dell'Antica Alleanza, il patto che, secondo l'antica scrittura, Dio stipulò con Adamo e rinnovò con Noè, Abramo e Mosè. Il cristiano è invece vincolato dalla Nuova Alleanza, profetizzata da Geremia ed Ezechiele, e stabilita dallo stesso Cristo.
« Ecco verranno giorni - dice il Signore - nei quali con la casa di Israele e con la casa di Giuda io concluderò una alleanza nuova. Non come l'alleanza che ho conclusa con i loro padri, quando li presi per mano per farli uscire dal paese d'Egitto, una alleanza che essi hanno violato, benché io fossi loro Signore. »
(Geremia 31,31)
« Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue, che viene versato per voi. »
(Luca 22,20)
« Dicendo però alleanza nuova, Dio ha dichiarato antiquata la prima; »
(Eb 8,13)
La Nuova Alleanza prende vita sul Calvario con il sacrificio di Cristo e la sua risurrezione, ed è accompagnata da nuove esigenze morali che devono fare del cristiano un candidato alla santità, come definito dallo stesso Cristo, in special modo nel Discorso della Montagna.
Il cuore della Nuova Alleanza è infatti l'amore ed il perdono, sia di Dio per gli uomini (poiché io perdonerò la loro iniquità e non mi ricorderò più del loro peccato Gr 31,34) che fra gli stessi uomini (ama il prossimo tuo come te stesso Mt19,19, rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori Mt 6,12). Ciò viene espresso chiaramente nel racconto che riguarda Maria Maddalena:
« Per questo ti dico: sono perdonati i suoi molti peccati, perché ha molto amato. »
(Luca 7,36-50)
La Nuova Alleanza sigillata da Gesù chiama il cristiano ad una "perfezione" distinta da quella del mondo giudaico dell'Alleanza Antica, che consisteva nell'osservare integralmente la Legge.[3] Gesù, nel rivelare il senso salvifico della sofferenza dell'innocente come testimonianza d'amore[4], nega questo "atteggiamento di passività"[4] ed invita ad una perfezione accessibile a tutti: l'assomiglianza al Padre, che ama in modo gratuito ed incondizionato ogni uomo[3]:
« Avete inteso che fu detto: Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico; Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori, perché siate figli del Padre vostro celeste »
(Matteo 5,43-45)
L'amore per il prossimo, "il più importante dei comandamenti" (Giac 2,8, Ga 5,14), dev'essere dunque esteso dal cristiano a tutti gli uomini, poiché tutti uniti da vincolo fraterno.[5]
Gesù, legislatore divino, cita la Scrittura e la illumina di luce nuova[6], contrapponendo un amore attivo al "non fare" della tradizione vigente.
Alla antica interpretazione di un amore passivo, spontaneo verso i cari ed assente nei confronti dei nemici, Gesù contrappone l'amore attivo "cristiano" del dono di sé[7], di cui Egli è testimone fedele[8]:
« Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro. Questa è la legge e i profeti. »
(Matteo 7,12)
« Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri; come io vi ho amato, così amatevi anche voi gli uni gli altri. Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altri. »
(Giovanni 13,34-35)
Gesù illumina allo stesso modo la santificazione del giorno di riposo, esempio fondamentale dell'obbedienza filiale[9]: riprendendo i farisei che proibivano persino di trasportare il proprio giaciglio (Gv 5,10) e di curare i malati (Mt 12,10), Gesù rivela che il comandamento del settimo giorno (Deut 5,14-15) richiede l'azione attiva dell'uomo per servire Dio (Mt 12,5, Gv 7,22-24) e per aiutare il prossimo (Lc 13,15-16, 14,3-4), concludendo:
« Il sabato è stato fatto per l’uomo e non l’uomo per il sabato! »
(Marco 2,27)
Gesù insegna dunque che la Nuova Alleanza chiama il cristiano ad una partecipazione "piena, consapevole, ed attiva"[10] che giunga al dono di sé, insegnamento presente nell'insieme della sua predicazione, ma in particolare:
nel primo miracolo, la tramutazione dell'acqua in vino, che prefigura l'Eucaristia[11]:
« La madre dice ai servi: «Fate quello che vi dirà». »
(Gv 2,5)
nell'Ultima Cena, che istituisce l'Eucaristia[12]:
« Poi, preso un pane, rese grazie, lo spezzò e lo diede loro dicendo: «Questo è il mio corpo che è dato per voi; fate questo in memoria di me». »
(Lc 22,19)
Infine, in Cristo il perdono (dal latino, "fare atto di donazione per eccellenza"[13]) si rivela vero dono di sé: nel rivolgersi per l'ultima volta al Padre dalla Croce, Gesù perdona (Lc 23,34) e si dona (Lc 23,46).[14][15]"
Seppure lo stesso Cristo, nel racconto degli evangelisti, affermò di non essere venuto ad abolire le Sacre Scritture (Mt 5,17), il cristiano "non è più sotto la Legge di Mosè"[2], poiché essa appartiene al canone dell'Antica Alleanza, il patto che, secondo l'antica scrittura, Dio stipulò con Adamo e rinnovò con Noè, Abramo e Mosè. Il cristiano è invece vincolato dalla Nuova Alleanza, profetizzata da Geremia ed Ezechiele, e stabilita dallo stesso Cristo.
« Ecco verranno giorni - dice il Signore - nei quali con la casa di Israele e con la casa di Giuda io concluderò una alleanza nuova. Non come l'alleanza che ho conclusa con i loro padri, quando li presi per mano per farli uscire dal paese d'Egitto, una alleanza che essi hanno violato, benché io fossi loro Signore. »
(Geremia 31,31)
« Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue, che viene versato per voi. »
(Luca 22,20)
« Dicendo però alleanza nuova, Dio ha dichiarato antiquata la prima; »
(Eb 8,13)
La Nuova Alleanza prende vita sul Calvario con il sacrificio di Cristo e la sua risurrezione, ed è accompagnata da nuove esigenze morali che devono fare del cristiano un candidato alla santità, come definito dallo stesso Cristo, in special modo nel Discorso della Montagna.
Il cuore della Nuova Alleanza è infatti l'amore ed il perdono, sia di Dio per gli uomini (poiché io perdonerò la loro iniquità e non mi ricorderò più del loro peccato Gr 31,34) che fra gli stessi uomini (ama il prossimo tuo come te stesso Mt19,19, rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori Mt 6,12). Ciò viene espresso chiaramente nel racconto che riguarda Maria Maddalena:
« Per questo ti dico: sono perdonati i suoi molti peccati, perché ha molto amato. »
(Luca 7,36-50)
La Nuova Alleanza sigillata da Gesù chiama il cristiano ad una "perfezione" distinta da quella del mondo giudaico dell'Alleanza Antica, che consisteva nell'osservare integralmente la Legge.[3] Gesù, nel rivelare il senso salvifico della sofferenza dell'innocente come testimonianza d'amore[4], nega questo "atteggiamento di passività"[4] ed invita ad una perfezione accessibile a tutti: l'assomiglianza al Padre, che ama in modo gratuito ed incondizionato ogni uomo[3]:
« Avete inteso che fu detto: Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico; Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori, perché siate figli del Padre vostro celeste »
(Matteo 5,43-45)
L'amore per il prossimo, "il più importante dei comandamenti" (Giac 2,8, Ga 5,14), dev'essere dunque esteso dal cristiano a tutti gli uomini, poiché tutti uniti da vincolo fraterno.[5]
Gesù, legislatore divino, cita la Scrittura e la illumina di luce nuova[6], contrapponendo un amore attivo al "non fare" della tradizione vigente.
Alla antica interpretazione di un amore passivo, spontaneo verso i cari ed assente nei confronti dei nemici, Gesù contrappone l'amore attivo "cristiano" del dono di sé[7], di cui Egli è testimone fedele[8]:
« Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro. Questa è la legge e i profeti. »
(Matteo 7,12)
« Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri; come io vi ho amato, così amatevi anche voi gli uni gli altri. Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altri. »
(Giovanni 13,34-35)
Gesù illumina allo stesso modo la santificazione del giorno di riposo, esempio fondamentale dell'obbedienza filiale[9]: riprendendo i farisei che proibivano persino di trasportare il proprio giaciglio (Gv 5,10) e di curare i malati (Mt 12,10), Gesù rivela che il comandamento del settimo giorno (Deut 5,14-15) richiede l'azione attiva dell'uomo per servire Dio (Mt 12,5, Gv 7,22-24) e per aiutare il prossimo (Lc 13,15-16, 14,3-4), concludendo:
« Il sabato è stato fatto per l’uomo e non l’uomo per il sabato! »
(Marco 2,27)
Gesù insegna dunque che la Nuova Alleanza chiama il cristiano ad una partecipazione "piena, consapevole, ed attiva"[10] che giunga al dono di sé, insegnamento presente nell'insieme della sua predicazione, ma in particolare:
nel primo miracolo, la tramutazione dell'acqua in vino, che prefigura l'Eucaristia[11]:
« La madre dice ai servi: «Fate quello che vi dirà». »
(Gv 2,5)
nell'Ultima Cena, che istituisce l'Eucaristia[12]:
« Poi, preso un pane, rese grazie, lo spezzò e lo diede loro dicendo: «Questo è il mio corpo che è dato per voi; fate questo in memoria di me». »
(Lc 22,19)
Infine, in Cristo il perdono (dal latino, "fare atto di donazione per eccellenza"[13]) si rivela vero dono di sé: nel rivolgersi per l'ultima volta al Padre dalla Croce, Gesù perdona (Lc 23,34) e si dona (Lc 23,46).[14][15]"
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