mercoledì 24 settembre 2014

Due anni fa moriva il cardinal Martini, le sue idee nell'opera di Papa Francesco - Il Fatto Quotidiano

Due anni fa moriva il cardinal Martini, le sue idee nell'opera di Papa Francesco - Il Fatto Quotidiano: "Carlo Maria Martini lo aveva sognato. E al terzo scrutinio, il penultimo del conclave del 2005, quel sogno sembrava proprio che stesse diventando realtà. Un Papa gesuita come lui, un vescovo di Roma proveniente dall’America latina dove pulsano ormai la maggioranza dei cuori del cattolicesimo mondiale, un Pontefice di nome Jorge Mario Bergoglio. Quando al terzo scrutinio l’arcivescovo di Buenos Aires prende 40 voti, ovvero più di un terzo degli elettori, bloccando così l’elezione di Ratzinger che si ferma a quota 72, soltanto cinque suffragi in meno della fatidica soglia necessaria per la fumata bianca, il sogno di Martini sembra davvero a un passo. Lo stesso porporato biblista, ormai ritiratosi a Gerusalemme dopo la fine del suo lunghissimo episcopato ambrosiano, pregusta l’elezione di Bergoglio e a pranzo, nel refettorio di Casa Santa Marta, confida al confratello che gli è seduto accanto: “Domani grandi novità”. Ma il boccone amaro per Martini arriva poche ore dopo quel pasto frugale. Si torna nella Cappella Sistina e il nome di Ratzinger risuona 84 volte sotto le volte affrescate da Michelangelo. Fumata bianca: Benedetto XVI.

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Per Martini gli ultimi anni di vita trascorrono a Gallarate, nella casa dei gesuiti, a combattere contro il morbo di Parkinson con l’aiuto del suo fedelissimo don Damiano Modena. Tre mesi prima di morire l’ultimo incontro con Ratzinger a Milano, nell’episcopio che per 22 anni era stato la sua casa. Ma il testamento di Martini, che muore il 31 agosto 2012, non fa nessuno sconto al Papa tedesco: “La Chiesa è indietro di duecento anni”. Parole durissime alle quali il cardinale Camillo Ruini ribatte subito sereno: “Non ho mai polemizzato con Martini in vita e non lo farò ora che è morto”. Pochi mesi dopo la morte del porporato biblista lo tsunami delle dimissioni choc di Benedetto XVI e dell’elezione di Francesco. Il sogno di Martini finalmente si avvera. Negli oltre due decenni del suo episcopato ambrosiano era stato spesso visto in contrapposizione a Giovanni Paolo II. Nulla di più falso. Martini era fedelissimo al Papa polacco pur esprimendo liberamente e ad alta voce le sue idee sul governo della Chiesa. La più rivoluzionaria arriva inaspettata alla fine del 1999, alla vigilia dell’apertura del grande giubileo del 2000 che avrebbe segnato il coronamento dei 27 anni di pontificato di Karol Wojtyla. Martini la pronuncia in modo sommesso ma le sue parole hanno subito un effetto deflagrante: l’indizione di un Concilio ecumenico Vaticano III."

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