domenica 28 settembre 2025

Dombrovskis: Mosca e Ue già in una guerra ibrida. Lavrov: pronti a rispondere

@ -  Nuove provocazioni, nei cieli sulla sterminata frontiera dell’Est Europa. Venerdì sera, ha riferito la polizia, «uno o due droni» sono stati avvistati sopra la base militare di Karup, la più grande della Danimarca. Per le autorità danesi un «attacco ibrido» durato alcune ore. I droni, ha precisato l’ufficiale Simon Skelsjaer «non sono stati abbattuti».

Dombrovskis: Mosca e Ue già in una guerra ibrida. Lavrov: pronti a rispondere© 
Fornito da Avvenire

Nessuna dichiarazione, invece, sulla loro provenienza. Per alcune ore, per precauzione, la base militare è stata chiusa come pure il vicino aeroporto civile di Midtjylland.

Nei giorni scorsi episodi simili erano già stati denunciati da Copenaghen: giovedì il premier danese Mette Frederiksen aveva parlato di «attacchi ibridi» puntando esplicitamente il dito sul Cremlino. Pure la Norvegia ha fatto sapere di stare indagando su «possibili avvistamenti di droni» ieri mattina nei pressi della base militare di Orland, la più grande e che ospita i suoi F-35. Le indagini su quanto accaduto, ha precisato il governo di Oslo, sono ancora in corso.

Segnali evidenti di una pressione militare crescente: anche di questo si occuperà il vertice informale dei capi di stato e di governo in programma mercoledì e giovedì a Copenaghen, capitale della Danimarca presidente di turno dell’Ue. Una vigilia di tensione, con il commissario Ue alla Difesa Valdis Dombrovskis che non usa mezzi termini: quello che il Cremlino sta mettendo in campo «disinformazione», «sabotaggio», «uso dell’immigrazione clandestina come arma» ha avvertito il commissario Ue intervistato da France24: questa «è già una guerra ibrida con Mosca» che «parla apertamente di invadere altri Paesi, anche Ue e Nato» ha aggiunto il politico lettone. Da qui per il commissario Ue, l’urgenza del “muro di droni” sul fianco Est dell’Unione. Non meno esplicito il ministro dell’Interno tedesco Alexander Dobrindt: «Stiamo assistendo a una costante minaccia ibrida», ha detto. La Germania, secondo la Bild, è intenzionata a modificare la legge sulla sicurezza per consentire, in precise circostanze, alle Forze armate di abbattere droni che violino lo spazio aereo.

Allerta strategica condivisa. L’altra notte il presidente Usa Donald Trump, incontrando Volodymyr Zelensky a margine dell’Assemblea generale Onu, faceva sapere di essere pronto a togliere il veto all’uso di missili a lungo raggio in grado di colpire il territorio della Russia. Ieri pomeriggio anche la Nato ha alzato i toni. Le violazioni da parte della Russia dello spazio aereo di numerosi Paesi Nato, sono «atti sconsiderati» che «mettono in pericolo vite umane» e di cui «la Russia ne ha la piena responsabilità» ha dichiarato a Riga l’ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, presidente del Comitato militare dell’Alleanza , alla vertice dei capi di Stato maggiore. «La risposta dell'Alleanza è stata vigorosa e continuerà a rafforzarsi» ha concluso l’ammiraglio.

Dall’Assemblea generale Onu è giunta la replica di Sergeij Lavrov. Per il ministro degli Esteri russo non vi è alcun piano di attacco a Paesi Nato ed Ue: «La Russia non ha e non ha mai avuto tali intenzioni». Anzi, «nutriamo qualche speranza per la continuazione del dialogo russo-americano, soprattutto dopo il vertice in Alaska». E riferendosi al Medio Oriente ha accusato Israele di volere una sorta di «colpo di Stato» per «seppellire le decisioni dell’Onu sulla creazione di uno Stato palestinese». Ma, ha avvertito rivolto alla Nato, «qualsiasi aggressione avrà una risposta decisa».

Da segnalare, sempre nella guerra dei cieli, la denuncia di Zelensky di un misterioso sconfinamento fra Ucraina e Ungheria «di droni da ricognizione, probabilmente ungheresi». L’obiettivo, pare, un monitorare di alcune industrie militari. Secca la smentita di Budapest: Zelensky «sta perdendo la testa» ha scritto il ministro degli Esteri ungherese Szijjarto su X. Ma sempre su X il ministro degli Esteri ucraino Sybiha replicava di avere le rotte esatte dei droni ungheresi e di aspettare chiarimenti da Budapest.

Prosegue pure lo scontro tra Kiev e Mosca. L’Ucraina ha neutralizzato l’altra notte 97 dei 115 droni lanciati dalla Russia che hanno colpito obiettivi in 6 diverse località. Colpiti da Mosca pure gli impianti energetici nel Cernihiv mentre il Cremlino ha rivendicato la conquista dei villaggi di Derylove e Maiske nel Donetsk, e dell'insediamento di Stepove nel Dnipropetrovsk. E si torna a parlare con preoccupazione della centrale atomica di Zaporizhzhia: Kiev ha accusato la Russia di aver provocato per il quarto giorno di fila un black-out La centrale dal 23 settembre è alimentata da generatori diesel di riserva e non ha scorte infinite. A Zaporizhzhia, ha detto giovedì il presidente dell’Aiea Rafael Grossi, in visita a Mosca, «si gioca col fuoco». Infine una partita politica decisiva si gioca pure in Moldavia, oggi al voto. La presidente Maia Sandu ha denunciato «pressioni crescenti di Mosca» mentre due partiti filorussi sono stati estromessi dalla consultazione.

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