@ - Bergoglio intervistato dalla Radio Svizzera rilancia l’idea dei negoziati per la pace
Papa Francesco, 87 anni
Spunta (forse per la prima volta) l’immagine di una “bandiera bianca” nella guerra in Ucraina, e la evoca il Papa in un’intervista in cui parla della necessità di arrivare ad un negoziato, anche se il Vaticano precisa che Bergoglio non chiede una resa di Kiev. Ma Francesco parla anche del conflitto a Gaza dopo la strage del 7 ottobre in Israele. A questo proposito gli viene chiesto: come trovare una bussola per orientarsi su quanto sta accadendo fra Israele e Palestina? «Dobbiamo andare avanti – dice Bergoglio - tutti i giorni alle sette del pomeriggio chiamo la parrocchia di Gaza. Seicento persone vivono lì e raccontano cosa vedono: è una guerra. E la guerra la fanno due, non uno. Gli irresponsabili sono questi due che fanno la guerra. Poi non c’è solo la guerra militare, c’è la “guerra-guerrigliera”, diciamo così, di Hamas per esempio, un movimento che non è un esercito. È una brutta cosa».
In Ucraina è più forte chi negozia pensando al popolo
Parole inedite. Ma si deve comunque provare sempre a mediare, chiede l’intervistatore della Radio televisione svizzera. «Guardiamo la storia, le guerre che noi abbiamo vissuto, tutte finiscono con l’accordo». In Ucraina – viene chiesto - c’è chi chiede il coraggio della resa, della bandiera bianca. Ma altri dicono che così si legittimerebbe il più forte. Cosa pensa? «È un’interpretazione. Ma credo che è più forte chi vede la situazione, chi pensa al popolo, chi ha il coraggio della bandiera bianca, di negoziare. Oggi si può negoziare con l’aiuto delle potenze internazionali. La parola negoziare è coraggiosa. Quando vedi che sei sconfitto, che le cose non vanno, occorre avere il coraggio di negoziare. Hai vergogna, ma con quante morti finirà? Negoziare in tempo, cercare qualche Paese che faccia da mediatore. Nella guerra in Ucraina, ce ne sono tanti. La Turchia, si è offerta. E altri. Non abbiate vergogna di negoziare prima che la cosa sia peggiore».
La precisazione della Santa Sede
la bandiera bianca evoca una resa dell’Ucraina, visto che il popolo a soffrire sul terreno della guerra è quello ucraino, ma come detto la Santa Sede precisa: «Il Papa usa il termine bandiera bianca, e risponde riprendendo l’immagine proposta dall’intervistatore, per indicare con essa la cessazione delle ostilità, la tregua raggiunta con il coraggio del negoziato. Altrove nell’intervista, parlando di un’altra situazione di conflitto, ma riferendosi a ogni situazione di guerra, il Papa ha affermato chiaramente che “Il negoziato non è mai una resa”, afferma il direttore della sala stampa vaticana, Matteo Bruni. Ma una mediazione del Papa a questo potrebbe aiutare? «Io sono qui, punto. Ho inviato una lettera agli ebrei di Israele, per riflettere su questa situazione. Il negoziato non è mai una resa. È il coraggio per non portare il Paese al suicidio. Gli ucraini, con la storia che hanno, poveretti, gli ucraini al tempo di Stalin quanto hanno sofferto…».
I punti chiave
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