2016 - 2017
L’IDIORITMIA E LA TRADIZIONE
MONASTICA
CAMALDOLESE
A cura di
Cerchiamo quest’anno di riflettere con i nostri amici sulla
identità camaldolese in preparazione dei Capitoli elettivi sia delle Monache
Camaldolesi Romane sia della Congregazione maschile Camaldolese a partire da un
termine greco ’, che significa: Rispettando il ritmo proprio a ciascuno.
Un’occasione, in questo anno della Misericordia, per
interpretare, nel modo più appropriato possibile, l’unità e distinzione che, a
partire dal modello trinitario, dovrebbe caratterizzare la fede cristiana
vissuta nelle diverse chiese e comunità.
Il Millenario della fondazione dell’Eremo di Camaldoli
(1012) ha fatto fiorire una serie di ricerche universitarie di grande valore,
per cui potrebbe essere importante, anche per i nostri amici, saperne di più
sui Camaldolesi e sui loro mille anni di vita. Ma potrebbe essere anche un’occasione
preziosa per verificare se la tradizione millenaria camaldolese possa dare dei
suggerimenti validi anche oggi alla storia della Chiesa Cattolica che si
impegna da circa cinquant’anni a cercare in se stessa, e nel rapporto con le
altre chiese, un modo di essere e di proporsi a partire dal modello del Mistero
del Dio Unitrino che sta alla fonte stessa della fede cristiana.
Su questi valori che, nonostante tutto, sono sopravvissuti
nello camaldolese, potremmo riflettere a partire dalla
particolarissima che comporta la presenza al suo
interno, e contemporaneamente, di Cenobio - Eremo – Reclusione -Vita
apostolica/missionaria.
E questo senza più essere preoccupati di dover difendere
questa particolare idioritmia dall’accusa di essere segno di decadenza
disciplinare, ma anzi di essere invece occasione preziosissima di vivere l’autenticità
della fede nel rispetto scrupoloso della identità di ciascuno, tutt’altro che
accusabile di soggettivismo individualista. Cosa che, tra l’altro, ha impedito per
secoli allo spirito camaldolese di fiorire liberamente nella Chiesa.
Questa intuizione la si deve ad una particolare figura, quella di
un ravennate di nome Romualdo (morto nel 1027 quando ancora le Chiese di
Oriente e di Occidente non erano divise) che, in continuo contatto, attraverso
Venezia, con l’Oriente cristiano, prima greco e poi slavo, ha permesso ai suoi
discepoli di seguire vie nuove nell’esperienza monastica cristiana.
Così che tra i suoi ammiratori ha potuto annoverare missionari e
martiri come Bruno di Querfurt ed Eremiti paradossali come Pier Damiani i
quali, pur definendosi e cercando di essere radicali nella loro scelta di vita
solitaria, hanno di fatto percorso il mondo intero nel desiderio di sciogliersi
da tutto per essere con Cristo.
Può darsi che i Camaldolesi – molto presto invaghiti dalle
scoperte scientifiche sul Diritto Canonico compiute dal loro simpatizzante, o
forse confratello, Graziano e pubblicate nella sua straordinaria Concordantia
Discordantium Canonum – non abbiano essi stessi avuto piena consapevolezza
della novità paradossalmente tradizionale della idioritmia romualdina. Ciò non
toglie che l’esempio di Romualdo e dei suoi discepoli immediati sia stato certamente
determinante, lungo i secoli del secondo millennio, in esperienze camaldolesi
come quelle fiorite intorno a Santa Maria degli Angeli a Firenze (XII - XIV
secolo), a San Michele di Murano in Venezia (XIII-XVIII secolo), san Michele di
Pisa (XVIII secolo), sant’Apollinare in Classe di Ravenna (XVIII secolo), san
Gregorio al Celio a Roma (XIX secolo) e finalmente a Camaldoli (XX secolo).
Né si dovrebbe dimenticare che anche la contestazione creativa nei
confronti di Camaldoli, che ebbe come attore determinante il Beato Paolo Giustiniani
(XVI secolo), non può fare a meno di essere letta alla luce della figura di
Romualdo se non altro per la simultanea presenza, nella Compagnia di san Romualdo,
voluta dal Giustiniani, dell’anelito alla Evangelizzazione dei pagani del Nuovo
Mondo appena scoperto, e alla Riforma della Chiesa, come dimostra il
oltre che al radicale attaccamento alla solitudine
garantita dall’Eremo.
Abbiamo deciso di riflettere su tutto questo, proprio nell’anno in
cui Papa Francesco chiede a tutta la Chiesa cattolica di porre al centro di
ogni tipo di pastorale e di spiritualità cattolica appunto la capacità di
stare sempre attenti a chi non ce la fa; non ce la fa a che cosa? Non ce la fa a sostenere schemi
disciplinari che non corrispondono più alla sua crescita personale, come
succede quando, crescendo, non si possono più sostenere vestiti cuciti addosso
ad un bambino o a un adolescente che è ormai, grazie a Dio, cresciuto
inevitabilmente.
Infatti è la Legge che si deve adattare alla persona e non la
persona alla Legge. Non rimane forse sempre vero che il Sabato è stato fatto per l’uomo e non l’uomo per Sabato? Crediamo che l’ultima Enciclica di Papa Francesco, Amoris
Laetitia, possa dare la libertà di rivisitare la nostra storia, passata e recente,
sentendoci globalmente, tutti ma proprio tutti, dei peccatori perdonati.
La scansione degli Incontri si svolgerà – tenendo conto che il 12
Marzo la comunità degli amici celebra la Festa di San Gregorio Magno per cui
tutti sono invitati a partecipare alla celebrazione liturgica delle 18,30 cui
seguirà un’agape fraterna nei locali del monastero, e che in Aprile saremo
tutti impegnati per le celebrazioni pasquali - come segue:
Primo Incontro 17 Novembre 2016
– ore 18
17 Novembre 2016 - ore 18
Marta Tedeschini Lalli - Innocenzo
Gargano:
Forme dello Spirito che scorre
Ritmo, idioritmia, poliritmia:
monachesimo,
spiritualità, antropologia.
Definizione di
e prassi della
in alcuni monasteri
greco-ortodossi dell’ Isola
di Creta e del Monte Athos.
Secondo Incontro 15 Dicembre
2016 – ore 18
15 Dicembre 2016 - ore 18
Riccardo Buridana:
A partire dall’.
Prospettive nuove per un rilancio
dell’ecumenismo.
Terzo Incontro 19 Gennaio 2017 – ore 18
19 Gennaio 2017 - ore 18
Innocenzo Gargano:
Idioritmia
e misericordia a partire dalla sensibilità
della <
Pars Orientis Ecclesiae>
Quarto Incontro 16 Febbraio
2017 – ore 18
16 Febbraio 2017 - ore 18
Roberto Fornaciari:
Una panoramica su
modernità fino alla convocazione
del
Concilio Vaticano II>
con qualche ritratto
significativo.
Quinto Incontro 18 Maggio 2017 –
ore 18
18 Maggio 2017 - ore 18
Presentazione,
a cura di Jean Paul Lieggi,
(Professore straordinario di Teologia Dogmatica
nella Facoltà Teologica dell’Italia
Merdidionale)
Dell’opera di
Guido Innocenzo Gargano
Lezioni di Teologia Trinitaria
Primo volume:
Dalla Lex orandi alla lex
credendi
Secondo volume:
Modi di contemplare il mistero
Urbaniana University Press Roma
2014/2015
Progetto - Parco Archeologico Religioso CELio
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