La carica dei giovani volontari. I tanti volti della solidarietà: "Sono oltre 400 i giovani volontari della Croce Rossa Italiana a partecipare agli “Stati Generali della Gioventù”, presso il Crowne Plaza Hotel di San Donato Milanese (MI), in rappresentanza degli oltre 40.000 under 32, un terzo dei volontari complessivi dell’Associazione.
Un movimento vero e proprio, pieno di entusiasmo ed energia,con il compito di contribuire a traghettare la Croce Rossa del futuro verso le sempre più complesse sfide umanitarie globali, ma anche fornire risposte ai mille dubbi che le giovani generazioni hanno maturato in questi anni di crisi profonda: economica ma, soprattutto, culturale e valoriale.
“La tre giorni - spiega Gabriele Bellocchi, Vice Presidente e Rappresentante Nazionale dei Giovani della Croce Rossa Italiana - che prevede 8 talks, 24 speakers e 16 workshop, intende sviluppare delle concrete strategie di crescita ed empowerment della nostra Gioventù. Si partirà con l’analizzare i punti di forza e anche quelli di debolezza e si lavorerà, poi, in maniera concreta per tirar fuori i sogni, gli obiettivi e le sfide per il futuro. Vogliamo rinnovarci, ripartendo dai bisogni concreti della gioventù italiana, analizzati da uno studio sviluppato nel corso del 2017 in collaborazione con Ciessevì Milano e Università Cattolica del Sacro Cuore, per rispondere in modo innovativo ed efficace a ciò che ci viene chiesto”.
Ieri,la giornata di apertura a cui sono intervenuti, tra gli altri, Luigi Bobba, Sottosegretario di Stato del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e, in chiusura, Francesco Rocca, Presidente della Croce Rossa Italiana e della Federazione Internazionale delle Società di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa.
“La forza e le idee innovative dei giovani sono fondamentali per la vita quotidiana della Croce Rossa Italiana e per la costruzione del nostro futuro, intercettando le nuove sfide e le nuove priorità umanitarie”, ha detto Rocca che si è presentato all’incontro anche nella sua nuova veste di presidente della Federazione internazionale dell Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa. “Ho sempre puntato sui giovani considerandolo il più grande investimento possibile. Nelle tante missioni che ho compiuto all’estero, visitando le società nazionali di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa, ho sempre notato che una gioventù forte – ha osservato -, rappresentativa e operativa è sinonimo di trasparenza e integrità perché i giovani pretendono questi valori nelle organizzazioni in cui operano. Proprio per questo, sono orgoglioso dei Giovani di CRI e sono convinto che questa tre giorni sia fondamentale per individuare le strategie future”.
Oggi le attività proseguiranno secondo due momenti. Nel corso della mattinata si alterneranno 8 speaker che offriranno riflessioni e e proposte di dibattito sull’innovazione sociale. Nel pomeriggio è prevista una “officina delle idee”, un momento di confronto informale su diversi tavoli di lavoro a cui prenderanno parte anche rappresentanti di altre associazioni che condividono con la Croce rossa l’impegno e gli obiettivi. Tra essi il direttore generale dell’Agenzia nazionale per i giovani, Giacomo D’Arrigo.
Domani prenderà il via l’Assemblea nazionale dei Giovani Cri, l’evento conclusivo nel corso del quale verranno votate le proposte di modifica dei regolamenti e dello statuto dell’associazione dopo avere definito l’impegno e i progetti per i giovani che Croce rossa italiana si darà per i prossimi anni
Quante volte li abbiamo visti saltar fuori da un ambulanza per soccorrere un ferito. E quante tra le macerie dei terremoti, negli ospedali da campo, in prima linea nel primo soccorso ai migranti. Ma dietro a quei volti i cui nomi non finiscono mai in prima pagina, c’è la “vocazione” di tanti giovani che magari dopo una giornata di lavoro o di studio non si tirano indietro quando c’è da passare la notte nell’attesa di una chiamata d’emergenza. Pochi sanno che tra i volontari cresce anche il numero di immigrati e così, senza fare baccano, cresce l’integrazione dei samaritani della porta accanto.
Erica Milone
Erica Milone
Un pomeriggio caldo d’agosto a Messina. Poche telefonate e si apre un nuovo scenario per Erica: un altro centro di accoglienza per migranti. Non c’è tempo per fare i conti con il caldo, con gli imprevisti, con i dubbi: si deve iniziare! In pochi giorni, quelle stanze che erano vuote si riempiono di volti e di voci, l’ultima famiglia che varca la soglia dell'ambulatorio è costituita da una coppia di giovani nigeriani, accompagnati da una bambina con un sorriso disarmante. Nota subito quel pancione, era impossibile non vederlo. Efe è all’ottavo mese di gravidanza, ha le gambe gonfie e difficoltà nei movimenti, eppure non un lamento, né paura né stanchezza. Stanno tutti bene. Ma c’è un’espressione strana sui loro volti: " SEGUE >>>
Un movimento vero e proprio, pieno di entusiasmo ed energia,con il compito di contribuire a traghettare la Croce Rossa del futuro verso le sempre più complesse sfide umanitarie globali, ma anche fornire risposte ai mille dubbi che le giovani generazioni hanno maturato in questi anni di crisi profonda: economica ma, soprattutto, culturale e valoriale.
“La tre giorni - spiega Gabriele Bellocchi, Vice Presidente e Rappresentante Nazionale dei Giovani della Croce Rossa Italiana - che prevede 8 talks, 24 speakers e 16 workshop, intende sviluppare delle concrete strategie di crescita ed empowerment della nostra Gioventù. Si partirà con l’analizzare i punti di forza e anche quelli di debolezza e si lavorerà, poi, in maniera concreta per tirar fuori i sogni, gli obiettivi e le sfide per il futuro. Vogliamo rinnovarci, ripartendo dai bisogni concreti della gioventù italiana, analizzati da uno studio sviluppato nel corso del 2017 in collaborazione con Ciessevì Milano e Università Cattolica del Sacro Cuore, per rispondere in modo innovativo ed efficace a ciò che ci viene chiesto”.
Ieri,la giornata di apertura a cui sono intervenuti, tra gli altri, Luigi Bobba, Sottosegretario di Stato del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e, in chiusura, Francesco Rocca, Presidente della Croce Rossa Italiana e della Federazione Internazionale delle Società di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa.
“La forza e le idee innovative dei giovani sono fondamentali per la vita quotidiana della Croce Rossa Italiana e per la costruzione del nostro futuro, intercettando le nuove sfide e le nuove priorità umanitarie”, ha detto Rocca che si è presentato all’incontro anche nella sua nuova veste di presidente della Federazione internazionale dell Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa. “Ho sempre puntato sui giovani considerandolo il più grande investimento possibile. Nelle tante missioni che ho compiuto all’estero, visitando le società nazionali di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa, ho sempre notato che una gioventù forte – ha osservato -, rappresentativa e operativa è sinonimo di trasparenza e integrità perché i giovani pretendono questi valori nelle organizzazioni in cui operano. Proprio per questo, sono orgoglioso dei Giovani di CRI e sono convinto che questa tre giorni sia fondamentale per individuare le strategie future”.
Oggi le attività proseguiranno secondo due momenti. Nel corso della mattinata si alterneranno 8 speaker che offriranno riflessioni e e proposte di dibattito sull’innovazione sociale. Nel pomeriggio è prevista una “officina delle idee”, un momento di confronto informale su diversi tavoli di lavoro a cui prenderanno parte anche rappresentanti di altre associazioni che condividono con la Croce rossa l’impegno e gli obiettivi. Tra essi il direttore generale dell’Agenzia nazionale per i giovani, Giacomo D’Arrigo.
Domani prenderà il via l’Assemblea nazionale dei Giovani Cri, l’evento conclusivo nel corso del quale verranno votate le proposte di modifica dei regolamenti e dello statuto dell’associazione dopo avere definito l’impegno e i progetti per i giovani che Croce rossa italiana si darà per i prossimi anni
Quante volte li abbiamo visti saltar fuori da un ambulanza per soccorrere un ferito. E quante tra le macerie dei terremoti, negli ospedali da campo, in prima linea nel primo soccorso ai migranti. Ma dietro a quei volti i cui nomi non finiscono mai in prima pagina, c’è la “vocazione” di tanti giovani che magari dopo una giornata di lavoro o di studio non si tirano indietro quando c’è da passare la notte nell’attesa di una chiamata d’emergenza. Pochi sanno che tra i volontari cresce anche il numero di immigrati e così, senza fare baccano, cresce l’integrazione dei samaritani della porta accanto.
Erica Milone
Erica Milone
Un pomeriggio caldo d’agosto a Messina. Poche telefonate e si apre un nuovo scenario per Erica: un altro centro di accoglienza per migranti. Non c’è tempo per fare i conti con il caldo, con gli imprevisti, con i dubbi: si deve iniziare! In pochi giorni, quelle stanze che erano vuote si riempiono di volti e di voci, l’ultima famiglia che varca la soglia dell'ambulatorio è costituita da una coppia di giovani nigeriani, accompagnati da una bambina con un sorriso disarmante. Nota subito quel pancione, era impossibile non vederlo. Efe è all’ottavo mese di gravidanza, ha le gambe gonfie e difficoltà nei movimenti, eppure non un lamento, né paura né stanchezza. Stanno tutti bene. Ma c’è un’espressione strana sui loro volti: " SEGUE >>>
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